Italia, edizione straordinaria

C’è un’istantanea sui quotidiani italiani sbarcati sul Web. E’ lo studio realizzato dall’Osservatorio TuttiMedia, l’associazione culturale presieduta da Giovanni Giovannini e della quale fanno parte enti interessati alla comunicazione pubblica e privata. Numerosi gli spunti di riflessione della ricerca, pubblicata nell’ultimo numero del mensile di comunicazione e informazione elettronica Media Duemila: tra questi, l’approccio culturale che traspare dalle scelte fatte dagli editori sull’on-line, in bilico tra la “cultura cartacea” e il mondo di Internet, e la presunta (ma mai provata) cannibalizzazione del prodotto editoriale tradizionale ad opera di quelli on-line. Un quadro fra luci e ombre, dove assieme alle spinte verso nuove forme di comunicazione ci sono talvolta le difficoltà degli editori di utilizzare a fondo non solo le potenzialità offerte da internet (multimedialità, interattività, personalizzazione dell’informazione, utilizzo di banche dati e fonti originali), ma anche gli stessi paradigmi della comunicazione propri di questo mezzo (ad esempio nei rapporti con i lettori, nei rimandi con le altre risorse in rete, nell’utilizzo degli ipertesti). Proprio questa è la sfida culturale da affrontare. E da vincere.

La metodologia
Obiettivo dello studio è stata la verifica della presenza e della linea editoriale dei quotidiani italiani su Internet. Si sono quindi considerati sia i contenuti informativi presenti che le modalità di utilizzo del medium, nella convinzione che solo l’intreccio tra i due è significativo per chi voglia valutare le scelte editoriali. E poi i due aspetti non appaiono scindibili: l’offerta di un motore di ricerca interno è contenuto o tecnologia? E, allo stesso modo, come considerare una pagina informativa personalizzata?

Il campo di osservazione è quello delle testate aderenti alla FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) per ognuna delle quali si è verificata l’esistenza di un sito Web, che è stato visitato on line con l’ausilio di una scheda di rilevazione. Grazie a tale scheda – successivamente oggetto di elaborazione statistica – è stato possibile ottenere una sistematizzazione dei risultati, riconducendo la grande variabilità delle situazioni incontrate a poche fenomenologie comuni, da cui trarre alcuni spunti interpretativi.

Il periodo di rilevazione – importante saperlo per la grande velocità di trasformazione del mondo Internet – è stato a cavallo tra novembre 1998 e gennaio 1999, con l’esclusione dei giorni festivi.

Non sono stati considerati dalla rilevazione i siti Web in costruzione o sospesi.

Chi c’è
Il primo risultato della rilevazione è di tipo censuario: i quotidiani italiani su Internet sono 33, pari al 45% del totale. La suddivisione per categorie mostra una distribuzione delle frequenze in larga misura prevedibile, con ai primi posti i quotidiani economici e nazionali – presumibilmente quelli che hanno maggiori risorse da investire – che sembrano non poter fare proprio a meno di una versione sul Web. Nonostante ciò non è da sottovalutare la presenza dei regionali e pluriregionali, mentre i provinciali – pur evidenziando percentuali di presenza in rete contenute – risultano comunque avere una squadra di tutto rispetto.

Per i grandi gruppi editoriali le strategie di presenza in rete delle singole testate si intrecciano con quelle del gruppo, con la creazione di home page comuni di ingresso o in alternativa la realizzazione di veri e propri network con rimandi incrociati. Rientrano in queste strategie, volte alla creazione di sinergie e di economie di scala tra i siti del gruppo, l’utilizzo di servizi informativi e tecnologici comuni, nonché una cross promotion tra i siti delle testate e tra questi e le versioni cartacee.

Dalla carta ai bit
Il trasferimento dei contenuti del quotidiano cartaceo – peraltro già in formato digitale all’interno dei sistemi editoriali – sul web è la forma più immediata per essere presenti: i contenuti sono quelli, si cambia il mezzo attraverso il quale veicolarli. Le possibilità sono molteplici, a seconda dei contenuti che vengono pubblicati e del modo di inserirli all’interno delle pagine web: il formato grafico (in genere .pdf) consente di apprezzare lo stile grafico del cartaceo, il formato html è spesso più anonimo ma di più immediato utilizzo. L’aggiornamento è giornaliero, in genere entro le prime ore della mattina. Da notare anche la larga disponibilità di data base – secondo modalità e periodi molto variabili – in alcuni casi anche a pagamento.

Solo nel 6% dei casi non sono presenti contenuti prelevati dalla versione cartacea e il sito si presenta come una vetrina dell’editore senza contenuti informativi significativi.

Nato per i bit
Creare contenuti ad hoc per il sito Web rappresenta un salto di qualità per il quotidiano, in quanto presuppone un investimento adeguato in tecnologie e in risorse umane, le cui dimensioni sono molto variabili in corrispondenza delle scelte editoriali fatte.Nel caso di un motore di ricerca interno al sito gli investimenti sono tutti tecnologici; più sbilanciati verso la componente giornalistica negli altri casi.

Nella categoria “informazioni di servizio” sono comprese molteplici tipologie informative, anche molto diverse tra loro: rubriche di vario tipo (meteo, oroscopo, quotazioni finanziarie …), applicazioni software molto mirate (ad esempio per calcolare il valore attuale del proprio portafoglio titoli) e informazioni di carattere locale (servizi pubblici, spettacoli, spazi di promozione del patrimonio artistico e naturale dell’area). Queste ultime – spesso a cura di Isp (Internet Service Provider) locali – rappresentano un interessante esempio di radicamento sul territorio del fenomeno Internet, a conferma di una tendenza più generale testimoniata dalla grande diffusione delle reti civiche.

Più limitata la diffusione di notizie in aggiornamento continuo – in genere utilizzando una agenzia interna al gruppo editoriale – e ancor di più la produzione di servizi di approfondimento giornalistico che presuppongono la creazione di una redazione dedicata.

Multimedialità e ipertestualità
Emerge un limitato utilizzo delle potenzialità multimediali ed ipertestuali del mezzo. Infatti, solo le immagini fotografiche sono utilizzate frequentemente, anche se in un numero limitato di casi con contenuti di attualità e non meramente iconografici. Da sottolineare – oltre la quasi inesistente presenza di audio e video – anche l’utilizzo molto limitato degli elenchi di “link” (cioè di parole “cliccabili” con il mouse) che puntano verso altri siti in Rete. Tali elenchi costituiscono uno dei paradigmi di comunicazione più diffusi tra i siti Web, in quanto permettono al navigatore di approfondire con altre fonti informative i temi trattati, nonché costruire il proprio percorso di navigazione. Ancor più limitato l’utilizzo di “link” all’interno del testo degli articoli, il che fa supporre la mancanza di un approccio realmente ipertestuale fin dalla fase di creazione del testo stesso.

La comunicazione con i lettori
L’innalzamento del grado di fidelizzazione del lettore è in genere uno degli obiettivi dell’editore sul Web. Il fatto di appartenere ad una comunità virtuale che si incontra e comunica attraverso il sito del quotidiano potrebbe infatti aumentare il senso di identificazione del lettore nel quotidiano stesso, offrendo l’opportunità di non essere solo un lettore passivo per diventare in qualche modo protagonista. Anche in questo caso le potenzialità del mezzo non sembrano sfruttate in pieno: solo la presenza di un indirizzo a cui spedire la propria posta elettronica è generalmente presente. Peraltro ciò di per sé non garantisce un flusso di comunicazione bidirezionale: infatti, mancano in genere delle rubriche di “lettere al direttore” on line e non è molto chiaro se il quotidiano si impegna a rispondere privatamente al mittente. In molti casi la posta elettronica è invece al servizio del quotidiano cartaceo che provvederà a pubblicare la missiva e l’eventuale risposta.

Bacheche elettroniche per piccoli annunci e forum (o gruppi di discussione) sono presenti solo timidamente, pur essendo invece tra le forme di comunicazione più diffuse all’interno delle comunità virtuali in rete.

L’informazione personalizzata
L’informazione personalizzata – cioè la possibilità di creare specifici profili informativi per fornire al lettore solo le notizie che realmente gli interessano – può essere considerata una delle “frontiere” dell’informazione on line. Il numero di tali esperienze – siano esse attuate tramite l’invio delle notizie al lettore con posta elettronica o mediante la creazione di una pagina personale sul Web – è allo stato attuale ancora molto limitato.

Comunicazione istituzionale e di prodotto
Il valore promozionale di un sito web sembra essere apprezzato dagli editori che dedicano uno spazio significativo delle home page a varie forme di promozione dei propri prodotti. Inoltre, la presenza frequente di pagine informative sull’azienda editoriale testimonia l’utilizzo del Web anche per una comunicazione di tipo “corporate”.Sezioni di lingua estera sono invece limitate a pochi casi.

Il business
Attivare adeguati flussi di ricavi per avvicinarsi al punto di pareggio economico dell’investimento su Internet è uno degli obiettivi più diffusi tra gli editori; l’esperienza insegna di difficile raggiungimento. I banner pubblicitari sono presenti in quasi i due terzi dei siti visitati, posizionati sempre in home page (in numero variabile, per la maggior parte dei casi non superiore a 3) e in un numero inferiore di casi (18%) anche nelle pagine interne. Dall’osservazione dei contenuti dei banner è emersa una presenza significativa di autopubblicità, presumibilmente il segnale di un magazzino di invenduto.

Significativa la diffusione delle iniziative di commercio elettronico, in questa sede definite tali quando vi è la possibilità di ordinare on line il proprio acquisto. Nella metà dei casi tali iniziative consistono in accesi a pagamento a specifiche sezioni del sito (ad esempio banche dati o servizi speciali); per il resto frequenti sono gli abbonamenti al quotidiano cartaceo e la vendita di altri prodotti dell’editore (CD ROM). Non si sono riscontrati casi di vendita di prodotti di terzi, mentre è ancora evidente la diffidenza degli editori nei confronti dei pagamenti on line, solo raramente possibili.

Dalla vetrina all’informazione personalizzata
La presenza dei quotidiani su Internet sembra seguire un modello di sviluppo per stratificazioni successive, in cui l’offerta informativa si arricchisce consolidando quanto già fatto in precedenza.

Nella figura sono state considerate cinque tappe ritenute particolarmente significative di tale percorso, e i quotidiani oggetto di rilevazione sono stati posizionati all’interno di ognuna di esse.

L’esercizio proposto – che è un tentativo di sistematizzazione dell’intero panorama di fenomenologie incontrate – vuole comunque mettere in luce solo le derive tendenziali dei fenomeni, difficilmente applicabili tout court alle singole testate. Si parte al livello più basso in cui il sito Web è considerato poco più di una vetrina senza contenuti informativi in aggiornamento, poche pagine promozionali e magari un indirizzo di posta elettronica. Questa fase è ampiamente superata dai quotidiani visitati, salvo pochissime eccezioni (il 6%). Il passo successivo è l’offerta di quanto si ha comunque già in casa (i contenuti della versione cartacea), che coinvolge un ulteriore 27% dei quotidiani. Successivamente sono state indicate le informazioni di servizio, che presuppongono la messa a punto di un prodotto progettato e realizzato – nelle sue componenti tecnologiche e/o giornalistiche – in modo più puntuale per l’on line (un ulteriore 21%). Il passo successivo – l’inserimento di notizie in aggiornamento continuo, servizi giornalistici originali e elenchi di link alla rete – è forse quello più qualificante in termini di qualità dell’offerta in quanto presuppone la costituzione di redazioni strutturate e sistemi editoriali più raffinati, quindi investimenti significativi in tal senso (circa il 36%).

Infine in quella che abbiamo definito la “frontiera” della presenza su Internet, cioè l’informazione personalizzata, ricadono circa il 9% del totale quotidiani on line visitati.

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