Spazio

Il nuovissimo telescopio James Webb, raccontato per immagini

Avrà sulle spalle un’eredità non indifferente, quella di uno dei più celebri telescopi spaziali: Hubble. Stiamo parlando del super-telescopio James Webb, realizzato da una collaborazione tra le agenzie spaziali degli Stati Uniti, Europa e Canada.

(Foto: Nasa)

Il super-telescopio James Webb

Finito il suo assemblaggio solamente alcuni giorni fa, il James Webb Space Telescope verrà spedito nello spazio il 30 marzo del 2021 con un razzo, l’Ariane 5, dalla base di Kourou, nella Guyana francese. “Questa pietra miliare simboleggia gli sforzi di migliaia di persone della Nasa, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e canadese, che si sono dedicate per oltre 20 anni a questo progetto, insieme al resto dei nostri partner industriali e accademici”, ha riferito Bill Ochs, tra i responsabili del telescopio, in occasione del completamento dell’assemblaggio del James Webb.

Cosa farà nello Spazio

Il telescopio James Webb, raccontano i ricercatori della Nasa, è talmente grande che per entrare all’interno del razzo verrà ripiegato su se stesso come un origami, per poi aprirsi una volta lanciato nello Spazio. Da qui in poi, il telescopio più grande e potente della Nasa avrà il compito di esplorare lo Spazio, studiando le stelle e i pianeti all’interno del nostro Sistema solare, tra cui Saturno, la sua luna Titano e Marte, e cercando segnali di vita tra gli esopianeti delle galassia più lontane.

(foto: Nasa/Chris Gun)

Con un diametro di 6,5 metri, il suo specchio primario, ricoperto da un sottile strato d’oro, ha una superficie circa sette volte più grande rispetto a quello di Hubble, e avrà così una potenza di 100 volte superiore che gli consentirà di esplorare i segreti del Sistema solare e di osservare le prime galassie nate dopo il Big Bang, più di 13, 5 miliardi di anni fa. Inoltre, a differenza del suo precedessore che opera in orbita a circa 560 chilometri sopra la Terra, il James Webb sarà posizionato a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta.

(Foto: Nasa)


Riferimenti: Nasa

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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