Jimmy, un robot contro le radiazioni

Da gennaio alcuni voli intercontinentali dell’Alitalia ospitano un passeggero speciale: Jimmy, un fantoccio di 50 chilogrammi, sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sotto la guida di Alba Zanini, per misurare l’effetto delle radiazioni cosmiche ricevute nei voli di linea. I raggi provenienti dallo spazio sono costituiti principalmente da protoni, elettroni, fotoni e neutroni. Questi ultimi possono danneggiare le cellule della tiroide, dei polmoni e del midollo osseo. Per questo le direttive internazionali prevedono che si effettuino controlli periodici sulle varie rotte. E Jimmy permette di integrare queste verifiche di routine con nuove misure. Infatti è munito di speciali dosimetri, realizzati con sostanze simili ai tessuti umani, disposti in corrispondenza delle parti del corpo più sensibili alla radiazione. Accompagnato da Lorenzo Visca, un fisico dell’Infn, Jimmy ha già viaggiato su una rotta equatoriale e su una polare, rilevando che la quantità di radiazione che il personale viaggiante assorbe in un anno è una volta e mezzo più grande di quella assimilata naturalmente a terra. Ma è anche salito sul Monte Cervino per misurare le dosi assorbite dalle popolazioni che vivono in alta montagna, ed è entrato nei centri per il trattamento radioterapico dei tumori, per rilevare i neutroni indesiderati liberati nell’ambiente. E presto potrebbe viaggiare fino a Chernobyl per stimare il fondo residuo dell’incidente del 1986 e accompagnare gli astronauti della Stazione spaziale internazionale in orbita intorno alla terra.(m.ca)

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