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Kepler-452b, non proprio il gemello della Terra

Chiamiamole trovate giornalistiche. Ammettiamolo: parlare di“gemello”, “fratello”, con più cautela “cugino” – come fa la stessaNasa – ha un appeal decisamente maggiore che dire “abbiano scoperto un pianeta simile alla Terra, un altro. Ma a voler essere pignoli con le parentele, be’ andrebbe detto che l’annuncio in pompa magna della scoperta di Kepler-452b sia stato, almeno giornalisticamente, un po’ esagerato, stressando il concetto diun’altra Terra. Sì, Kepler-452b è il primo esopianeta di dimensioni simili alla Terra, che si trova nella zona abitabile attorno a una stella simile al Sole, ma tutto questo non basta per ribattezzarlo “gemello”, né tanto meno “fratello”. Al limite parliamo di “cugino”. Le parentele – senza voler affatto sminuire la scoperta di quello che appare come di fatto il più simile al nostro sistema Terra/Sole – rimangono infatti un po’ più alla lontana, e vediamo in dettaglio perché.

Analogie che sono differenze
Kepler-452b è di fatto un pianeta che somiglia abbastanza al nostro, ma dal quale al tempo stessi si differenzia. È più grande – è circa 1,6 volte la nostra Terra – e orbita una stella che èleggermente più luminosa e grande del nostro Sole e decisamente più vecchia. Kepler-452 infatti è un astro di circa 6 miliardi di anni: più vecchio di 1,5 miliardi del Sole.

Quel che ancora non sappiamo
Le dimensioni e la distanza dal proprio sole (circa il 5% in più della nostra, per un anno leggermente più lungo: 385 giorni) sono paragonabili a quelle del sistema Terra-Sole, è vero. Ma per il resto? Cosa sappiamo della sua massa, e quindi della sua densità, della sua atmosfera, della sua forza di gravità? A oggi quasi nulla. L’ipotesi è che Kepler-452b sia più probabilmente roccioso che gassoso, ma non lo sappiamo con certezza (parleremmo lo stesso di gemello in caso contrario?), così come non è chiaro se abbia e di cosa sia fatta la sua atmosfera, che valore abbia la sua pressione (importante anche nel definire il concetto di zona abitale).

 

Un mondo potenzialmente anche molto diverso
Pur ricadendo nella zona abitale del suo sistema solare, la grandezza, l’età e quindi la radiazione emessa dalla stella potrebbero far soffrire Kepler-452b dell’effetto serra galoppante o auto-alimentato, tale da far evaporare l’acqua eventualmente presente (che si trovi nella cosiddetta zona abitale significa che le temperature sono infatti possibili per esistenza di acqua liquida, ma non necessariamente che ci sia). L’effetto serra galoppante si verifica quando un pianeta assorbe più energia di quella che riesce a rigettare indietro, riscaldando eccessivamente la superficie e tutto quel che vi si trova. Qualcosa di analogo sembra essere successo nel passato di Venere, rendendolo l’inospitale pianeta che è oggi (con temperature di oltre 400°C). E Venere si troverebbe nella zona abitabile.

Quante altre Terre ci sono là fuori?
Kepler-452b è l’esopianeta più simile alla Terra, ma non certo l’unico ad aver acceso gli entusiasmi degli astronomi alla ricerca di altre Terre. Diversi infatti negli ultimi anni sono state le scoperte, sempre da parte del telescopio Kepler, di piccoli pianeti potenzialmente rocciosi nella zona abitabile del loro sistema planetario. Prima dell’arrivo di Kepler-452b altre Terre sono state presentate come le più simili al nostro pianeta. Titolo che ora spetta alla new entry, che potrebbe mantenere via via che nuovi dati verranno acquisiti, ma che potrebbe anche esser strappato via da nuovi candidati. Insomma, tutto potrebbe cambiare, ancora: potrebbero arrivare altri cugini, magari fratelli, e perché no anche gemelli un giorno. D’altronde la famiglia è grande.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • Bravi!
    Il pensiero scientifico è sempre scettico: mette alla frusta i facili entusiasmi ma si fa domande anche sulle nostre attese frustrate.

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