La bistecca esce dalla stampante

    Dalla stampante direttamente sulle nostre tavole. Il motto della bistecca artificiale del futuro potrebbe essere davvero questo, perché come racconta la Bbc, l’impatto ecologico di chi mangia carne potrebbe essere alleviato dalla tecnologia. Niente più allevamenti, mangimi o cure ormonali: a produrre bistecche e hamburger ci penserà una biostampante 3D con un inchiostro a base di cellule. Almeno questo è il traguardo che la startup nordamericana Modern Meadow vuole raggiungere nei prossimi anni.

    Dai laboratori statunitensi, però, l’hamburger artificiale non è ancora uscito. Il team di ricercatori guidato da Gabor Forgacs, biofisico della University of Missouri, sta infatti ancora perfezionando la tecnica di stampa 3D. Il processo consiste in un ago mobile che inietta una sospensione di cellule staminali all’interno di uno strato gelificato di agarosio. Dopo un periodo di incubazione, il tessuto cresce fino a formare un cilindro uniforme. A quel punto, viene trasferito in un bioreattore dove le cellule sono stimolate a basso voltaggio per formare le fibre muscolari.

    Se funzionerà, la carne del futuro sarà creata in laboratorio a partire da un ammasso di cellule animali. Un bypass scientifico che genera bistecche saltando completamente la fase di allevamento. I costi della tecnologia di Modern Meadow sono ancora elevati, ma con il dovuto perfezionamento la biostampante potrebbe alleviare l’impronta ecologica di 300 milioni di tonnellate di carne consumate ogni anno sul pianeta. Con la riduzione degli allevamenti anche il consumo idrico pro capite sarebbe inferiore, come mostrato in questa infografica interattiva dell’information designer Angela Morelli.

    È probabile che la stampa tridimensionale aiuterà molto i ricercatori come è già accaduto per le protesi altamente biocompatibili (Vedi Galileo: Ecco la mandibola stampata in 3D). La strada prima del traguardo, tuttavia, è ancora lunga, malgrado gli scienziati studino la carne artificiale anche in Europa, presso la Maastricht University. Il team olandese è riuscito a ottenere le prime fibre muscolari cresciute in laboratorio, ma se dovessero produrre un intero hamburger costerebbe ben 235mila euro. Decisamente troppo anche per chi non vuole diventare vegetariano.

    Credits immagine: sheilaz413/Flickr

    1 commento

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here