La buona memoria? Selettiva

La memoria visiva dipende dalla capacità di filtrare le informazioni, piuttosto che da quella di immagazzinare in grande quantità. Una ricerca condotta da Edward Vogel, della University of Oregon e pubblicata su Nature, confuta la convinzione che più dati un individuo è in grado di incamerare, migliore è la sua capacità mnemonica. Per giungere alla conclusione gli scienziati hanno registrato l’attività cerebrale di soggetti sottoposti a stimoli visivi. Ai volontari era stato chiesto di osservare su uno schermo quadrati e rettangoli colorati in rapida sequenza. Al termine della proiezione, sono state poste alcune domande solo sui rettangoli rossi. Gli individui che hanno risposto meglio al test erano quelli che avevano filtrate più informazioni, cioè che avevano preso coscienza di poche figure tra tutte quelle passate davanti ai loro occhi. Al contrario, le persone che hanno mostrato minore capacità mnemonica avevano prestato uguale attenzione a tutte le immagini. Gli scienziati suggeriscono, pertanto, che ricordare dipende più dall’abilità di scartare e saper concentrare l’attenzione su poche cose, che annotare tutto minuziosamente. Per il cervello è possibile immagazzinare solo pochi particolari alla volta: per questo la capacità di selezionare è un meccanismo neuronale fondamentale. (t.m.)

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