La cultura tira

È il ricco patrimonio artistico italiano a trainare il turismo nel Belpaese. Lo dimostra la crescita costante del turismo culturale, che registra un numero di visitatori addirittura maggiore a quello delle località balneari e montane. Ad analizzare questo settore è uno studio di Maria Simeon dell’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Cnr, pubblicato nel volume “Il turismo tra teoria e prassi” (Esi editore) in corso di stampa.

Il 2005 segna ancora un aumento della domanda turistica in Italia. I numeri parlano di un più 2,7 per cento rispetto l’anno precedente sia negli arrivi sia nelle presenze, che si somma al già positivo quadriennio 2000-2004. Un giro di oltre 86 milioni di turisti, di cui circa un terzo stranieri, la cui permanenza media è andata però riducendosi nel tempo da 4,2 a 4 giorni. Di questi, 29 milioni di arrivi (il 33,8 per cento del totale) sono stati registrati in città di interesse storico ed artistico. Se si considerano solo gli stranieri la quota di chi sceglie il turismo culturale sale al 44 per cento degli arrivi ed è legata al classico tour “mordi e fuggi”.

“Dalle indagini”, spiega Simeon, “emerge in particolare il forte interesse della domanda –soprattutto da Germania, Regno Unito, Usa e Francia – non solo per il classico circuito delle città d’arte, ma anche per i centri minori, dovuto anche allo sviluppo delle compagnie low-cost e alla diffusione di Internet”. A livello regionale, spiega ancora la ricercatrice, al primo posto si colloca il Lazio (50,4 per cento), seguito da Toscana (28,8 per cento), Veneto (10,4 per cento) e Sicilia (3,5 per cento); solo in settima posizione la Campania (1,2 per cento). Si nota dunque un comportamento a macchia di leopardo al Sud, decisamente al di sotto delle potenzialità dell’area, correlabile all’attivazione dei servizi museali, che si rivelano un ottimo strumento di valorizzazione. (a.p.)

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