Categorie: Salute

La dieta che accorcia la vita

Vegetariani, esperti di cucina macrobiotica e salutisti in generale sembrerebbero avere ragione: mangiare carne fa male. La conferma arriva oggi dallo studio Epic (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), che ha analizzato quasi mezzo milione di cittadini europei, per comprendere gli effetti delle scelte alimentari sulla salute. I risultati, presentati sulla rivista Bmc Medicine, parlano di un rischio di morte prematura che cresce di pari passo con la quantità di carne lavorata (come prosciutti, salami e salsicce) consumata ogni giorno. I carnivori infatti hanno una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari e tumori, un rischio che, stimano i ricercatori, potrebbe essere abbattuto semplicemente consumando meno di 20 grammi di carni lavorate al giorno.

Le scelte alimentari d’altronde sono spesso lo specchio di un atteggiamento più generale nei confronti della propria salute. Molti vegetariani infatti sono salutisti convinti, non fumano, non bevono alcol e si mantengono in forma; mentre i carnivori, dal canto loro, non badano alla linea, e sono spesso fumatori e bevitori incalliti. Come distinguere quindi gli effetti che hanno sulla salute le scelte alimentari da quelli di altri atteggiamenti e stili di vita che le accompagnano? Bisogna esaminare un gran numero di soggetti, così da poter isolare gli effetti di tutti i fattori di rischio conosciuti.

Per questo è nato lo studio Epic, che ha coinvolto 23 centri di 10 nazioni europee, riuscendo a esaminare 448.568 persone tra i 35 e i 69 anni di età. Per prima cosa, i risultati dello studio hanno dimostrato che effettivamente i consumatori di carne hanno una probabilità maggiore di condurre uno stile di vita poco sano rispetto ai vegetariani, mangiando poca frutta e verdura, e fumando e bevendo di più. Inoltre, sebbene una piccola quantità di carni rosse sia risultata benefica, i dati hanno mostrato un legame diretto tra la quantità di carne lavorata consumata giornalmente e il rischio di morte prematura.

“Il rischio di morire in giovane età per malattie cardiovascolari e tumori aumenta con l’aumentare del consumo di carni lavorate”, spiega Sabine Rohrmann, ricercatrice dell’Università di Zurigo che ha guidato la ricerca: “abbiamo calcolato che circa il 3% delle morti premature che avvengono ogni anno potrebbe essere prevenuto, se solo la gente consumasse non più di 20 grammi di carne lavorata al giorno”.

Riferimenti: BMC Medicine doi:10.1186/1741-7015-11-63

Credits immagine: Conanil/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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  • e' tanto, tanto tempo che questa cosa viene ripetuta da chi ha un minimo di sensibilità per cogliere gli aspetti più caratteristici della natura umana: come la lunghezza del nostro intestino e la tipologia della nostra dentatura, sviluppati dall'Evoluzine sul modello di creature prevalemtemebre destinate a una dieta vegetale. Onnivori, sì, ma prevalentamente vegetariani. Chi vuole adeguarsi a ciò che "è", non ha che da provarci e percepirne personalmente i benefici. Grazie.

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