La fisica? Curiosa e umana

Jennifer Ouellette
Corpi neri e gatti quantistici
Edizioni Dedalo 2009, pp. 373, euro 20,00

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Questo libro è un bel colpo editoriale. Sono conteno che l’editore di “Sapere” lo abbia catturato per pubblicarlo in italiano: perché unendo curiosità e umanità, può invogliare molti ragazzi ad apprezzare la fisica più di quanto riuscirebbero mai a fare i pedanti trattati che lastricano la nostra scuola. L’autrice, senza vergognarsene, dichiara apertamente di non essere una fisica e di avere soltanto il gusto della scrittura: e si vede. Ma, non essendo una persona isolata dal mondo, si è fatta aiutare (controllare) da una lista, che puntualmente rende nota, di personaggi di primo ordine, per essere sicura di non dire sfondoni. Il segreto? Ricorrere alla storia, umanizzare, parlare delle difficoltà dei problemi e del modo di affrontarle. Insomma, è un libro raro e gradevolissimo, che potrebbe sostituirne con vantaggio molti altri; lo dico per quei “buchi neri” che sono le biblioteche scolastiche, antri oscuri in cui pochissimi mettono piede: professori o studenti che siano.

La Ouellette non è una illustre sconosciuta: è editor della rivista APS News, dell’American Physical Society; e membro della National Association of Science Writers. Ha un blog, con la frivola intestazione “Cocktail Party Physics”, che la dice lunga. Lì per lì, con la sua narrativa sciolta, il libro mi aveva fatto l’impressione di una raccolta di aneddoti; un genere deprecabile perché in genere è usato per nascondere i problemi anziché mostrarli nel loro autentico splendore. Ma poi ho capito che non è così come temevo, pur trovando una dose non trascurabile di storielle sulla comunità scientifica. E come potrebbe non esserci un capitolo dedicato al maltrattamento delle donne in fisica e in matematica? Ma leggete il capitolo 12, “Regine della scienza”, e vi ricrederete sulla futilità di ciò che in esso è scritto; e, se siete maschi, proverete un po’ di disagio di fronte a una tradizione iniqua che stenta a morire.

Nulla è nascosto sotto il tappeto: dal De divina proportione alla teoria delle stringhe, il libro setaccia tutto quello che è avvenuto nei secoli in cui la fisica ha preso corpo, senza nascondere gli errori, le gelosie, gli scontri, i successi e gli insuccessi. Si parla di esperimenti brillanti e difficili e di teorie strampalate o intuizioni geniali; come ho già detto, tutto questo mette curiosità e invoglia a fare la fatica necessaria per non rimanere spettatore distratto. Peccato che i libri non consentano un “applauso a libro aperto”: volentieri ci accompagnerei un “brava Jennifer!” gridato dal mio loggione.

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