La fisica delle particelle sbarca a OrvietoScienza

“Democrito aveva ragione?” con questa domanda si apre la 3a edizione di OrvietoScienza, l’appuntamento annuale dedicato alla divulgazione scientifica nel mondo della scuola. Gli incontri, dedicati alla fisica astroparticellare, si svolgeranno il 27 e 28 febbraio nel Palazzo del Capitano del Popolo di Orvieto.

Dopo i dibattiti sulla “Scienza ancora negata” (2013) e “Scienza e diritto” (2014), quest’anno, ispirandosi al pensiero di Democrito, il filosofo greco che considera la realtà costituita dall’aggregarsi e disgregarsi spontaneo di atomi, si vuole aprire una riflessione sul valore della ricerca scientifica. Gli studenti e il pubblico potranno dialogare direttamente con i fisici dell’Infn, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, partecipando a tre tavoli di discussione: nel primo si parlerà di ricerca di base e delle sue applicazioni, nel secondo alcuni giovani ricercatori presenteranno Lhc, l’acceleratore di particelle del Cern, mentre nel terzo si aprirà una finestra verso il futuro, illustrando le sfide ancora aperte.Ulteriori informazioni e il programma completo si possono trovare sul sito.

Come nelle precedenti edizioni, OrvietoScienza non è fatto solo per le scuole ma con le scuole. Negli ultimi mesi gli studenti coinvolti nella manifestazione sono stati impegnati in una serie di attività di laboratorio per arrivare all’appuntamento motivati e preparati. I ricercatori dell’Infn li hanno accompagnati in questo percorso, prima portando a Orvieto un apparato sperimentale che ha permesso ai ragazzi di misurare il flusso di raggi cosmici e poi accogliendoli nella sede dei laboratori nazionali di Frascati.

Anche quest’anno sono stati organizzati i due concorsi “La scienza si mette in corto”, per il migliore documentario scientifico breve, e “Uno scatto di scienza”, per la migliore foto naturalistica/scientifica, i cui vincitori saranno premiati nella giornata del 28 febbraio. Inoltre in questa edizione è stato introdotto un nuovo concorso, “#dilloagalileo”, rivolto esclusivamente agli studenti, che dovranno cimentarsi nella stesura di un breve articolo di divulgazione scientifica.

Altra novità è l’esposizione “Meet LHC, 60 anni di Italia al CERN” in piazza della Repubblica, in cui vengono presentati per due settimane alcuni exhibit: un cubo con stampate, sulle quattro facce visibili, i quattro esperimenti di LHC, un parallelepipedo con un percorso fotografico sulla storia del Cern, in cui viene sottolineato il contributo che l’Italia ha dato al grande laboratorio internazionale di fisica delle particelle, e infine, il terzo elemento è costituito da un curioso componente di Lhc che serve all’interconnessione tra magneti.

Credits immagine: barbara/Flickr CC

 

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