Se avessero conosciuto la fisica, forse i calciatori italiani impegnati nei Campionati Europei appena terminati sarebbero riusciti a centrare la vittoria finale: sembrano suggerirlo quattro laureandi inglesi, del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Leicester, che hanno scoperto l’equazione che descrive il modo perfetto di calciare un pallone per dargli una traiettoria a effetto in direzione della porta.
Nel lavoro, pubblicato sul Journal of Physics Special Topics , gli studenti hanno analizzato tutte le grandezze fisiche che concorrono a determinare la traiettoria del pallone, determinando la relazione che le lega: in particolare, la densità p dell’aria, il raggio R della sfera, la sua velocità v, la sua massa m, la distanza x percorsa nella direzione in cui è stata calciata e la sua velocità angolare w (ovvero quanto velocemente ruota su se stessa). Quando un pallone gira attorno al proprio asse, infatti, è sottoposto a una forza detta di Magnus, che ne provoca la rotazione laterale rispetto alla direzione del lancio originario: è il cosiddetto effetto a foglia morta che ha reso celebri i calci di punizione di Pirlo e Beckham, tanto per citarne due.
Da questa equazione “tira-come-Beckham”, come è stata ribattezzata dagli autori, si vede come, ad esempio, se un giocatore calcia da una distanza di 15 metri rispetto alla linea laterale, alla velocità di 35 metri al secondo e con una velocità angolare di 10 giri al secondo, la traiettoria del pallone subirà una deviazione di 5 metri in direzione della porta rispetto alla direzione originaria.
Uno degli autori del lavoro, la 22enne Jasmine Sandhu, racconta come è avvenuta la scoperta: “Mentre cercavo nuove idee per scrivere un articolo, mi sono resa conto di quanto la fisica influenzi i vari aspetti del calcio, dall’abbigliamento degli atleti all’effetto di giocare a grandi altezze. Così mi sono chiesta come fanno i calciatori a dare quell’effetto così spettacolare al pallone, e ho esaminato tutti i fattori che influenzano la traiettoria del tiro. Insieme ai miei colleghi – continua – siamo quindi arrivati a questa formula, che quantifica la curvatura”. L’unico problema è che i giocatori dovranno portare in campo con sé un metro per passare dalla teoria alla pratica. Oppure assumere un consulente esperto in fisica, oltre all’allenatore.
Riferimenti: Journal of Physics Special Topics
Ciao Sandro,
sono un ricercatore ed appassionato di calcio.
Da sempre interessato alle relazioni fra il calcio e la fisica: questa equazione è davvero interessante e permette di spiegare certe traiettorie ritenute perfette.
Tiene conto anche delle condizioni atmosferiche?
Saluti
Ciao e grazie per l’interesse. La risposta alla sua domanda è “in parte”, nel senso che uno dei parametri è la densità dell’aria, che certamente varia in base alle condizioni atmosferiche (più o meno umidità, per esempio). Altri fenomeni climatici esterni, come il vento o la pioggia, non sono stati invece presi in considerazione.