La mappa della temperatura

Il Sole è in copertina su Science. E allo studio dei nuovi dati che giungono dalla sonda  Hinode (“Alba”) hanno collaborato anche i ricercatori dell’Università di Palermo e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. La loro ricerca ha rivelato nel dettaglio le temperature di una zona attiva della corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella, responsabile del vento solare che spesso interferisce con le telecomunicazioni terrestri e con l’attività dei satelliti artificiali.

La  missione Hinode è il frutto della collaborazione fra l’Agenzia Giapponese per l’Esplorazione dello Spazio (Jaxa), la Nasa (l’agenzia spaziale americana), l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e lo Science and Technology Facilities Council (Gb), ed è partita lo scorso 22 settembre 2006 con il lancio del satellite omonimo, dotato di tre diversi telescopi costruiti per l’osservazione del Sole ad alta risoluzione. “Siamo riusciti a sfruttare al massimo le capacità di uno dei telescopi in grado di osservare la corona attraverso diversi filtri”, spiega Fabio Reale del Dipartimento di Scienze Fisiche e Astronomiche dell’Università di Palermo e autore dello studio, che continua: “I filtri sono stati calibrati proprio qui a Palermo per ‘vedere’ in diverse lunghezze d’onda, sempre all’interno della banda dei raggi X”. La corona infatti non è visibile ad occhio nudo (se non durante le eclissi solari) ed emette per lo più raggi X.

Non solo i ricercatori hanno utilizzato questi dati ad altissima risoluzione per la prima volta, ma hanno anche combinato i filtri in modo tale da ottenere la “struttura fine” della temperatura, facendo un vero e proprio rapporto tra le varie ‘fotografie’. “Ogni immagine è una collezione di numeri, uno per ogni pixel”, spiega ancora il ricercatore, “e combinandoli in questo modo riusciamo ad avere informazioni dettagliate sulla temperatura”.

La zona analizzata – Ar07993 – si  trova nei presi del centro del disco solare. La corona si aggira sui tre milioni di gradi ed è molto più calda della superficie dell’astro (circa 5800 gradi): la temperatura così elevata fa sì che l’idrogeno di cui è composta la corona sia ionizzato, perché gli atomi non riescono a trattenere gli elettroni. 

Capire a cosa possa essere dovuto il riscaldamento della corona, ovvero cosa trasforma l’energia magnetica in energia termica –  è uno degli obiettivi della missione Hinode. “Il nostro studio va in questa direzione”, conclude Reale: “Conoscere esattamente la temperatura è un primo passo per capire i meccanismi responsabili del riscaldamento”. Uno dei misteri della fisica del Sole. (s.s.)

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