È una molecola che si chiama tetraidrocannabinolo, abbreviato in Thc. Si tratta del principio attivo della marijuana, da tempo noto in ambito terapeutico come antidolorifico. Proprietà cui se ne potrebbe presto aggiungere un’altra: come spiegano i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies californiano sulle pagine della rivista “Aging and Mechanism of Disease”, il Thc potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’arginare lo sviluppo della malattia di Alzheimer.
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