Quante volte ci è capitato di sentirci assonnati, stanchi o confusi una volta giunti a destinazione dopo un lungo viaggio in aereo? E’ il jet lag, chiamato anche discronia circadiana, una condizione clinica che si verifica quando si attraversano diversi fusi orari. Ma, secondo gli scienziati della University o Michigan, c’è un modo per riprendersi il più velocemente possibile dagli effetti del jet lag, semplicemente ricalibrando la nostra concezione del tempo all’inizio e alla fine della giornata.
Nello studio, pubblicato su Plos Computational Biology, gli autori hanno calcolato dei programmi di ripresa ottimali per migliaia di diverse situazioni, e hanno condensato i risultati ottenuti in quattro principi generali in grado di minimizzare il tempo necessario per riprendersi dal jet lag.
Il maggiore fattore che influenza il ritmo circadiano degli esseri umani è la luce: è proprio la luce infatti lo stimolo che può accelerare o rallentare il nostro orologio interno. Quando somministrata secondo uno schema preciso, la luce può ridurre in modo più rapido lo sfasamento causato dal jet lag: tra i metodi suggeriti dagli scienziati ci sono brevi impulsi di luce, luci intermittenti ed evitare la luce mattutina. Gli scienziati nel loro studio sono riusciti a descrivere più di 1000 schemi ‘di luce’ ideale da seguire per ridurre al minimo gli effetti del jet lag, ottenuti tramite numerose simulazioni matematiche.
Ogni schema fornisce il pattern di luce e buio a cui sottoporsi per ottenere il migliore effetto nel minimo tempo, e coinvolge due tipi di luce: una più intensa possibile e una più fioca. Seguendo l’esposizione alle luci indicata nel programma, si dovrebbe essere in grado di sconfiggere il jet lag in circa 24 ore.
“Superare il jet lag è fondamentalmente un problema di matematica, e noi abbiamo calcolato il modo migliore per risolverlo”, ha spiegato Danny Forger, autore dello studio. “Sicuramente non siamo i primi a dispensare consigli sull’argomento, ma le nostre previsioni mostrano il metodo per riprendersi più rapido e accurato dal punto di vista matematico.”
I programmi presentati nello studio sono semplici da seguire (essi includono una sola esposizione alla luce del giorno) e in grado di produrre gli stessi risultati in condizioni diverse. Gli scienziati hanno anche creato una app, Entrain, basata sui risultati ottenuti e disponibile gratuitamente nell’Apple store.
Ma lo studio non è importante solo per chi viaggia molto per piacere: esso fornisce anche preziose informazioni fondamentali per migliorare la salute e la qualità della vita di persone che per lavoro attraversano diversi fusi orari nello stesso giorno, come ad esempio i piloti, le hostess e gli steward.
Riferimenti: PLOS Computational Biology doi: 10.1371/journal.pcbi.1003523
Credits immagine: caribb/Flickr
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