La meditazione aiuta a smettere di fumare

Se state pensando di dare un taglio alle sigarette, vi interesserà sapere che con la meditazione è possibile smettere di fumare, anche senza averne realmente voglia. È quanto emerge da un nuovo studio della Texas Tech University e dell’Università dell’Oregon, pubblicato su Pnas. I risultati dei ricercatori americani dimostrerebbero che praticare una tecnica di meditazione chiamata Integrative Body-Mind Training (Ibmt) permette di diminuire senza sforzo il proprio consumo di sigarette anche del 60%, perché influenza il funzionamento di alcune aree del cervello legate alla capacità di autocontrollo.

L’Ibmt è una tecnica di meditazione che deriva dalle antiche pratiche della cultura cinese. Nella sua forma attuale, deve la sua fortuna ad una serie di studi lanciati nel corso degli anni ’90 da due degli autori della nuova ricerca, ovvero Yi-Yuan Tang, direttore dell’Istituto di Neuroimaging della Texas Tech, e Michael Posner, Psicologo dell’Università dell’Oregon. A caratterizzare l’Ibmt è una particolare attenzione per la consapevolezza (definita in inglese mindfulness) e il bilanciamento del proprio corpo, unita al rilassamento e all’utilizzo di immagini mentali.

“Poiché la meditazione con consapevolezza (mindfulness) promuove l’autocontrollo e l’attenzione alle esperienze interiori ed esteriori, eravamo convinti che potesse aiutare anche a tenere a bada i sintomi delle dipendenze”, spiega Tang. Studi precedenti in effetti sembravano indicare che l’Ibmt risultasse utile per superare la dipendenza da alcol, droghe e sigarette, ma la questione non era mai stata affrontata con uno studio scientifico randomizzato.

I ricercatori hanno reclutato 27 volontari, fumatori non interessati a smettere di fumare, ma in cerca invece di un corso di meditazione per imparare a rilassarsi. Quindici di loro sono stati inseriti in un corso di meditazione Ibmt di due settimane, mentre gli altri hanno seguito, a loro insaputa, un generico programma di rilassamento, facendo così da gruppo di controllo.

A tutti i partecipanti sono stati misurati quindi i livelli di monossido di carbonio presenti nel sangue prima e dopo le due settimane di corso, per avere un valore oggettivo con cui valutare la quantità di sigarette fumate. I risultati hanno dimostrato che i soggetti che avevano partecipato alle vere lezioni di meditazione avevano il 60% di monossido di carbonio in meno al termine dell’esperimento, mentre per i soggetti del gruppo di controllo i livelli erano rimasti uguali.

Utilizzando inoltre la risonanza magnetica, i ricercatori hanno dimostrato che prima dell’inizio dell’esperimento i fumatori presentavano un’attività ridotta in alcune aree cerebrali che determinano la capacità di autocontrollo. Al termine delle due settimane di meditazione invece, l’attività cerebrale in queste zone era tornata a livelli normali. I ricercatori ritengono che sia dunque questo il segreto dell’efficacia della meditazione, ma sottolineano anche che serviranno altre ricerche per confermare i risultati, perché lo studio ha coinvolto un numero di soggetti molto limitato, e inoltre non è stato valutato quanto a lungo si protraessero i benefici al termine dell’esperimento.

Riferimenti: Pnas doi:10.1073/pnas.1311887110

Credits immagine: RelaxingMusic/Flickr

1 commento

  1. Io ho provato a meditare partendo poco convinta, poi mi sono dovuta ricredere.
    Devo dire che prendersi alcuni minuti per la meditazione – e aiutare il percorso acquistando una sigaretta elettronica online per i momenti più neri – mi è servito ad interrompere l’uso di sigarette tradizionali. Ogni tanto ci ricasco, purtroppo, ma penso di aver trovato il metodo che alla fine mi renderà indipendente!

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