L’ormai vetusta stazione spaziale Mir “fa acqua” da tutte le parti: secondo l’Ansa, nel corso degli ultimi mesi funghi microscopici avrebbero corroso gran parte dell’attrezzatura e sulle pareti della base orbitante è comparsa la muffa. La causa di questo eccesso di umidità sarebbe il vapore sprigionato dagli astronauti con la respirazione e con la traspirazione della pelle. Gli esperti sono allarmati soprattutto per la salute dell’equipaggio, la cui permanenza sulla Mir è in media di sei mesi. Infatti umidità e fonti di calore in un piccolo ambiente favoriscono anche proliferazione di batteri. C’è inoltre la possibilità che la muffa, come del resto i numerosi batteri che si trovano a bordo, possa subire mutazioni per effetto delle radiazioni cosmiche e aggredire il sistema immunitario dei cosmonauti, già sotto stress. Le radiazioni, tra l’altro, potrebbero a lungo danneggiare direttamente gli astronauti: la schermatura delle astronavi non sarebbe infatti sufficiente a fermarle. Alcuni studiosi ipotizzano come soluzione l’impiego di un filtro capace di trattenere i microorganismi fluttuanti nell’aria. La salute degli astronauti nelle lunghe missioni, sia rispetto alle radiazioni cosmiche che al comfort delle navicelle, è cruciale soprattutto in vista delle possibili missioni verso Marte che potrebbero durare fino a due anni. (g.p.)