Era partita martedì da Baikonur, in Kazakhstan, la navicella Progress 59 per il rifornimento della Stazione spaziale internazionale. A bordo circa 3 tonnellate di cibo e strumentazioni per le attività dell’equipaggio della Iss, ma subito dopo la separazione dal lanciatore Soyuz i controllori di volo russo hanno rivelato delle anomalie: la navicella ruotava in maniera incontrollata e non era possibile avere informazioni sul funzionamento dei sistemi di navigazione.
I controllori di volo hanno cercato più volte di ristabilire il contatto con Progress 59 e dopo aver rimandato dapprima il docking con la Stazione spaziale ieri è stato disdetto. Subito dopo è arrivato l’annuncio che, come previsto, la navicella rientrerà in atmosfera, a contatto con la quale brucerà insieme ai rifornimenti che avrebbero dovuto raggiungere la Iss nel corso della prossima settimana, forse già tra domenica e lunedì, riferisce l’Ansa. L’equipaggio – tra cui anche la nostra Samantha Cristoforetti – non è in pericolo, muovendosi la navicella su un’orbita diversa (più bassa) della Stazione spaziale. Allo stesso modo non sono a rischio le attività e i rifornimenti della Iss, organizzati in modo da prevedere simili eventi, ha raccontato l’astronauta Scott Kelly (il gemello della missione One Year in Space).
Se sembra certo che l’impatto avverrà la prossima settimana non è chiaro però se e dove cadranno eventuali frammenti provenienti dalla distruzione di Progress 59.
Credits immagine: Nasa/Esa via Samatha Cristoforetti