“Oggi, davanti a questo rosso paesaggio, posso sentire quanto sarà esaltante guardarlo attraverso gli occhi del primo essere umano che metterà piede su Marte. Saluto tutto gli esploratori di domani e auguro loro buon viaggio”. Sono le parole di Diego Urbina, l’astronauta italo-colombiano della missione Mars 500 (vedi Galileo), che ieri, 14 febbraio, insieme al russo Alexandr Smoleevskiy, ha poggiato il suo piede sul finto suolo marziano, per una passeggiata di tre ore.
La missione, che si svolge all’Istituto per Problemi Biologici di Mosca, simula in tutto e per tutto la spedizione verso il Pianeta Rosso (e ritorno) ed è stata voluta dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per studiare le conseguenze del viaggio a bordo di un’astronave e del lungo isolamento. Tre dei sei astronauti dell’equipaggio sono entrati nel lander (la navicella deputata all’atterraggio) l’8 febbraio scorso, e ieri, con tre settimane di anticipo rispetto al piano originale, era prevista la prima delle tre marswalk.
“Grazie per aprire a tutti noi la strada verso il futuro!”, li ha salutati su Twitter anche l’astronauta dell’Esa Paolo Nespoli dalla Stazione spaziale internazionale . La prossima passeggiata marziana si svolgerà venerdì 18 febbraio, quando a scendere dall’astronave saranno il cinese Wang Yue e Smoleevskiy: mentre il 22 sarà di nuovo il turno di Urbina.
Nel video: alcune fasi della preparazione e della passeggiata (credit: Esa)
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Se davvero si arrivasse a insediarsi e vivere su marte , bisognerebbe lavare il cervello dell'uomo e riscriverne il significato della vita,,,,,,,