La proteina che allunga il dolore

Dolori cronici che periodicamente ritornano o che non passano mai. Un vero e proprio tormento per chi ne soffre. La principale responsabile di questi disturbi sarebbe NR2B, una proteina che consente la comunicazione tra le cellule cerebrali. A sostenerlo è uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori della University School of Medicine di St. Luis e pubblicato su Nature Neuroscience. Questa molecola è uno degli elementi che compongono i recettori NMDA, le cellule proteiche che rilevano le attività neuronali e che funzionano solo quando il numero e l’intensità dei messaggi ricevuti raggiunge un livello stabilito. Sono coinvolte inoltre in una serie di attività cerebrali fondamentali: dall’apprendimento alla memoria, alle lesioni cerebrali, come i traumi alla testa e l’abuso di droghe, e ai dolori cronici. Il gruppo guidato Min Zhuo, docente di anestesiologia e anatomia, ha studiato il comportamento della proteina su dei topi geneticamente modificati in modo da far produrre più NR2B del normale. Quindi i ricercatori hanno osservato le reazioni degli animali. E hanno scoperto che i topi geneticamente modificati reagivano al dolore acuto reagivano al dolore per un periodo più lungo e in modo più intenso. Questa scoperta secondo i ricercatori potrebbe avere dei risvolti nel trattamento del dolore cronico degli uomini. (p.c.)

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