La scienza al pub

Birra, patatine e fisica nucleare. Oppure succo di frutta, snack e genetica. È quanto succede in Gran Bretagna dove “alcuni scienziati hanno avuto l’idea di promuovere dibattiti scientifici nelle birrerie per stimolare l’attenzione della pubblica opinione sulla scienza”, come ha spiegato Colin Blakemore, dell’Università di Oxford nel corso del Convegno Ethics and polemics, organizzato a Roma presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche dal British Council e dallo stesso Cnr. L’iniziativa del science pub è stata ben accolta dal pubblico britannico che ha dimostrato di avere molte domande inevase da rivolgere agli scienziati. Infatti, secondo un recente sondaggio 4 inglesi su 5 hanno poca fiducia nella ricerca e 1 su 2 ha problemi di comprensione. Un fatto naturale, visto che sempre secondo il sondaggio riferito da Blakemore solo il 20 per cento dei ricercatori è attivamente coinvolto nella comunicazione e appena il 16ha ricevuto una specifica formazione in tal senso. (l.g.)

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