La silenziosa scomparsa delle giraffe

Se il nostro fondo risparmi calasse del 40% in quindici anni saremmo parecchio preoccupati. Ecco perché se si considerano (ed è così) le giraffe come un patrimonio naturale, un autentico “fondo risparmio” di diversità biologica, non c’è molto da stare tranquilli. Secondo la Giraffe Conservation Foundation (Gcf), negli ultimi quindici anni il numero di esemplari in libertà di Giraffa camelopardalis si è ridotto drasticamente, passando dalle 140.000 giraffe presenti nei primi anni del 2000 alle poco più di 80.000 presenti oggi. Tra le cause di questa rapida scomparsa ci sono la distruzione e la frammentazione degli habitat, la caccia eccessiva e il grande aumento del bracconaggio. La giraffa infatti è facile da cacciare, e sia la pelle che la carne vengono utilizzate. Se a questo ci si aggiunge il fatto che in alcuni paesi si attribuiscono alle sue ossa proprietà magiche e curative, come la capacità di curare l’Aids, è facile immaginarsi le conseguenze.

A differenza di quanto accade con altre specie, il cui pericolo di estinzione è ben noto e denunciato spesso anche dai media, il trend negativo della popolazione mondiale di giraffe non ha causato invece particolare allarme, almeno fino ad oggi. Basti pensare che l’Elefante Africano (Loxodonta africana), presente in 450.000 esemplari, è catalogato come Vu (vulnerabile) nella RedList dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature) mentre la giraffa, classificata come Lc (categoria di basso rischio riservata alle specie abbondanti e diffuse) è presente in sole 80.000 unità, meno di un quinto rispetto agli elefanti.

“Le giraffe sono la megafauna dimenticata”, ha raccontato Julian Fennessy, direttore esecutivo della Gcf e primo “conservazionista di giraffe full-time”, in un’intervista sul Blog di Scientific American. All’interno dello stesso articolo David O’Connor (coordinatore del San Diego Zoo’s Institute for Conservation Research) prova a spiegare i motivi della poca attenzione riservata a questi animali da media e ricercatori: “probabilmente sono solo trascurate, perché la loro immagine è così pervasiva. Le giraffe sono dappertutto, i libri per bambini ne sono pieni. Sono così facilmente visibili che non pensiamo di doverci preoccupare per loro, ma dobbiamo farlo.”

L’unico membro della famiglia delle giraffe ad aver ricevuto attenzione negli ultimi decenni, e con ottimi risultati dal punto di vista del ripopolamento, è stata la Giraffa nigeriana (G. c. peralta), una sottospecie che sopravvive esclusivamente al confine tra Niger, Ciad e Burkina Faso. A metà anni ’90 ne restavano solo 50 esemplari, ma l’efficacia delle politiche di conservazione, appoggiate dal governo del Niger, hanno portato un incremento del numero di individui fino ai 400 presenti attualmente.

Vari gruppi di ricerca stanno attualmente lavorando alla raccolta di dati che serviranno ad avere un quadro dettagliato sulla reale presenza e distribuzione delle giraffe e ad aggiornare la posizione della specie e delle nove sottospecie nella RedList Iucn.

Riferimenti: Giraffe Conservation Foundation 

Credits immagine: via Pixabay

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here