L’ITALIA è al terzo posto al mondo, dopo Messico e Thailandia, per consumo di acqua in bottiglia. Un dato che balza agli occhi e che mostra come le nostre scelte possano essere talvolta legate ad una precauzione eccessiva o ad una sfiducia non motivata, visto che l’acqua del rubinetto è quasi sempre buona o ottima, come confermano aziende e le Asl all’interno della rete di controllo idrico. L’eccesso di zelo può essere legato ad un retaggio quasi atavico, dato che nell’immaginario collettivo l’acqua è da sempre rappresentata come simbolo di vita, freschezza e purezza assoluta. E per questo esigiamo una qualità molto elevata, ancor più che per gli alimenti. Tuttavia, l’acqua del rubinetto, cifre alla mano, generalmente non è meno sicura di quella in bottiglia, come spiega Luca Lucentini, direttore del Reparto di Qualità dell’acqua e salute dell’Istituto Superiore di Sanità. Ecco le sue caratteristiche e come ridurre ulteriormente i rischi, già molto bassi.
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