Ecco Mercurio come non l’abbiamo mai visto. Cominciano ad arrivare sulla Terra le prime immagini del pianeta più piccolo del Sistema Solare scattate dalla sonda spaziale Messenger (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging). La navicella della Nasa ha avvicinato il corpo celeste lunedì scorso, dopo un viaggio di 7,8 miliardi di chilometri cominciato nell’agosto del 2004. Già trentatré anni fa la sonda Marine 10 era riuscita in questa impresa, ma le tecnologie di allora permisero di fotografare soltanto un emisfero, lasciando inesplorata oltre il 45 per cento della sua restante superficie.
Messenger è stato programmato per effettuare circa 1.300 fotografie e questi sono i primi scatti relativi alla metà sconosciuta del pianeta, realizzati a una distanza di soli duecento chilometri e a partire dai primi venti minuti dall’inizio del passaggio ravvicinato (l’invio dei dati è cominciato, invece, martedì scorso). Come le rilevazioni mostrano chiaramente, anche in questo emisfero si distingue la presenza di una moltitudine di crateri, di piccole e grandi dimensioni (fino a 800 chilometri di diametro). Nel centro di una di queste depressioni un’immagine ha colto con chiarezza i raggi luminosi provocati dall’espulsione verso l’esterno di materiale roccioso.
La sonda non solo permetterà la totale mappatura della superficie e della sua composizione mineralogica e chimica, ma rileverà anche dati sul campo magnetico e gravitazionale di uno dei pianeti più densi del nostro sistema. Questa missione è solo la prima tappa di un viaggio che prevede altri due incontri ravvicinati nell’ottobre 2008 e nel settembre 2009. Poi la navicella entrerà nell’orbita del pianeta per rimanervi per oltre un anno, nel 2011. (l.s.)
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