Le due facce dell’arsenico

L’arsenico agisce sulle cellule umane producendo un doppio effetto: benefico nel trattamento delle cellule cancerose e cancerogeno nel caso delle cellule sane. Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori del Johns Hopkins e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation. La sua presenza nell’acqua potabile sembra essere la causa di svariati tipi di tumori. “Nelle cellule normali può causare il cancro”, spiega Chi Dang, professore di ematologia all’Hopkins e co-autore dello studio, “mentre in quelle cancerogene può provocare la morte delle cellule stesse”. Durante lo studio, i ricercatori hanno scoperto che l’arsenico inibisce la trascrizione del gene hTERT, che a sua volta inibisce l’espressione del telomerasi, un enzima che protegge le estremità dei cromosomi. Un basso livello di questo enzima, quindi, causa la fusione delle estremità dei cromosomi. Si produce così un’instabilità genetica, che nelle cellule sane può dare inizio al cancro e in quelle malate può provocare la morte. “Le cellule esposte all’arsenico mostrano una drammatica inibizione del telomerasi”, continua Dang, “ora abbiamo una ragione scientifica per non volere alti livelli di arsenico nell’acqua che beviamo”. La scoperta, dicono i ricercatori, può essere utile per lo sviluppo di più efficaci terapie per il trattamento del cancro e della leucemia e può favorire la discussione di temi che riguardano la salute pubblica. (r.p.)

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