Quando e dove, nel corso dell’evoluzione del genere umano, l’allevamento del bestiame divenne pratica comune di sostentamento? Da tempo gli antropologi tentano di svelare questo mistero, cercando tracce di pratiche di addomesticamento nelle fertili regioni del Medio Oriente. Ora Melinda Zeder della Smithsonian Institution di Washington e Brian Hesse dell’Università dell’Alabama hanno elaborato un nuovo metodo di “lettura” dei reperti. Mettendo insieme le informazioni sull’età e sul sesso dei campioni rinvenuti, e datandoli con una comune tecnica di analisi – la spettrometria di massa- i due ricercatori sono riusciti a determinare con precisione se l’animale studiato viveva o no allo stato brado. Zeder e Hesse, il cui studio è stato pubblicato su Science, hanno analizzato i resti di ossa di capra rinvenuti nell’insediamento di Ganj Dareh (Iran occidentale), e hanno scoperto che l’allevamento della capra risale a ben 10 mila anni fa. Applicando poi la stessa tecnica d’indagine ai resti animali di un insediamento più moderno, quello di Ali Kosh (risalente a 9000-9500 anni fa) hanno ipotizzato che gli allevatori di quella zona praticassero la tecnica dell’incrocio per migliorare la produttività delle greggi. (f.n.)
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
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