Ambiente

Anche le piante prendono decisioni

(Foto: Ruth Hartnup/Flickr CC)

Anche le piante sono in grado di valutare i possibili rischi e prendere quindi delle decisioni. A suggerirlo su Current Biology è uno studio di un team di ricercatori del Tel-Hai College a Israele e dell’Università di Oxford, secondo cui, analizzando le risposte a stimoli come la presentazione di ambienti con diversi livelli di nutrienti, le piante hanno mostrato una notevole capacità di calcolare gli eventuali rischi al fine di garantire la massima quantità di sostanze nutritive. “Questa è la prima dimostrazione di una risposta adattativa al rischio in un organismo senza un sistema nervoso”, spiega il coautore Alex Kacelnik dell‘Università di Oxford.

Per valutare le capacità decisionali delle piante, i ricercatori hanno coltivato alcune piante di piselli, dividendo le loro radici in due vasi con diversi livelli di nutrienti e notando che le piante producevano più radici nel vaso con più sostanze nutritive. Ma se la concentrazione di nutrienti cambiava nel tempo le piante si comportavano diversamente: se in un vaso i livelli di nutrienti erano constanti e nell’altro variabili, la pianta produceva comunque più radici nel primo vaso. Se invece la quantità di nutrienti in entrambi i vasi era molto bassa, gli scienziati hanno notato una crescita maggiore nel vaso in cui i nutrienti erano variabili.

Questo dimostra che, secondo le painte, nel primo caso non c’è alcuna ragione per accettare il rischio di un ambiente più imprevedibile, mentre nel secondo esperimento un rischio più alto viene associato a una maggiore possibilità di sopravvivenza. “Questa serie di esperimenti – spiegano i ricercatori-  dimostra che le piante non sono passive, ma al contrario sono organismi viventi creati dalla selezione naturale per sfruttare le possibilità offerte, e questo comporta spesso una grande flessibilità”.

Riferimenti: Current Biology DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.cub.2016.05.008

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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