Le promesse mancate dei Mooc

    Erano stati acclamati come il futuro dell’educazione accademica. Stiamo parlando dei corsi online gratuiti, meglio noti come Mooc, acronimo di Massive Online Open Courses, accolti come una rivoluzione perché rappresentavano la possibilità di dare un offerta formativa a tutti, senza confini geografici, slegata dal genere, dalla classe e dal reddito. Eppure, secondo una comunicazione raccolta oggi sulle pagine di Nature, basata su un sondaggio condotto su utenti attivi di Mooc in 200 località sparse per il mondo, a servirsi di questi corsi sarebbe una popolazione di settore: persone già ben educate, e sopratutto uomini, in cerca di formazioni aggiuntive per avanzamenti di carriera

    I dati raccolti da Ezekiel Emanuel della University of Pennsylvania e colleghi arrivano dall’analisi di 35 mila risposte circa a un questionario condotto per i partecipanti di 32 sessioni di corsi della piattaforma di Coursera (corsi tenuti dalla stessa University of Pennsylvania). I risultati dei questionari sono stati chiari: i Mooc non sembrano raggiungere la popolazione più svantaggiata. Ovvero, rispetto alla popolazione in generale, i corsi Mooc sono frequentati da persone già ben istruite

    Per esempio, scendendo nel merito dei dati, sia per gli utenti provenienti dagli Usa che per quelli che arrivano da Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica la percentuale di quelli che hanno un college degree (un qualche livello di formazione universitaria) si aggira intorno all’80%. Molto diversa però, soprattutto per i paesi non Usa, è la percentuale di diffusione degli stessi gradi di istruzione nella popolazione in generale. Per Russia, Brasile, India, Cina e Sudafrica, per esempio, questa percentuale è ben al di sotto del 10%. 

    Ma la formazione Mooc sembrerebbe essere anche una questione di genere. Quasi il 57% degli utenti di questi corsi infatti è maschio, ma se si guarda ai paesi fuori dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) la percentuale tocca il 64%. Infine, come scrive Emanuel, circa il 70% degli intervistati è già impiegato. Dati che nel complesso sembrano voler dire solo una cosa, come riassume il ricercatore: “I Mooc sembrano rinforzare i vantaggi degli ‘abbienti’, invece di educare i ‘non abbienti’. Un miglior accesso alla tecnologia e una migliore istruzione di base sono necessari in tutto il mondo prima che i Mooc possano davvero mantenere la loro promessa”.

    Via: Wired.it
    Credits immagine:  World Bank Photo Collection/Flickr

     

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