Legno riciclato contro l’effetto serra

Riciclare il legno è una buona ricetta per curare il Pianeta. Contro l’effetto serra e il buco nell’ozono, poiché contribuisce ad abbassare il livello di emissioni di anidride carbonica, del metano incombusto e dei cloro-fluoro-carburi, riducendo così i fattori di impatto ambientale sullo strato di ozono. Ma anche contro l’eutrofizzazione delle acque, cioè la concentrazione eccessiva di sostanze nutritive, e l’acidificazione dell’aria causata da sostanze come ossidi di azoto e di zolfo. E’ quanto rivela l’ecobilancio presentato dal consorzio nazionale Rilegno sull’impatto ambientale dei rifiuti di imballaggio in legno a Ricicla, la Fiera del recupero e riciclaggio di materiali ed energia che si è svolta a Rimini dal 27 al 29 settembre.Riciclare il legno è una buona ricetta per curare il Pianeta. Contro l’effetto serra e il buco nell’ozono, poiché contribuisce ad abbassare il livello di emissioni di anidride carbonica, del metano incombusto e dei cloro-fluoro-carburi, riducendo così i fattori di impatto ambientale sullo strato di ozono. Ma anche contro l’eutrofizzazione delle acque, cioè la concentrazione eccessiva di sostanze nutritive, e l’acidificazione dell’aria causata da sostanze come ossidi di azoto e di zolfo. E’ quanto rivela l’ecobilancio presentato dal consorzio nazionale Rilegno sull’impatto ambientale dei rifiuti di imballaggio in legno(www.rilegno.it) a Ricicla, la Fiera del recupero e riciclaggio di materiali ed energia che si è svolta a Rimini dal 27 al 29 settembre.

Lo studio presentato a Rimini è stato realizzato da due società specializzate in problematiche ambientali, la Ecobilancio Italia di Roma e la LC Engineering di Torino, e valuta il ciclo di vita (o Lca, Life Cycle Assessment) di un prodotto: dall’acquisizione delle materie prime, alla fabbricazione, fino all’utilizzo e poi allo smaltimento di prodotti di imballaggio in legno. L’attenzione si è concentrata su tre prodotti: la cassetta per ortofrutticoli, le piattaforme pallet Eur-Epal, gli infissi per finestre a due partite. Gli obiettivi erano individuare i punti critici ambientali del ciclo di vita dei prodotti e, soprattutto determinare gli scenari più efficienti dal punto di vista ambientale per la loro dismissione a fine vita. Facciamo un esempio: la vita di una cassetta per ortofrutta equivale a l’emissione di 650 grammi di CO2. Indiziati principali per l’inquinamento sono le fasi di lavorazione e il trasporto dall’estero della materia prima. Ma anche la “fine che fa” incide molto sul profilo ambientale della cassetta. Il 71 per cento dell’impatto in termini di effetto serra è attribuibile infatti alla fase di smaltimento. Nonostante la parte di rifiuto legnoso destinata al riciclaggio per pannelli truciolari sia del 30 per cento, rimane una quota pari al 63 per cento che viene smaltita in discarica, dove libera carbonio sotto forma di CO2 e metano incombusto. Questo è recuperato solo in parte nella discarica controllata (cioè con captazione del biogas) e va completamente perso nel caso di discarica incontrollata.

E’ vero dunque che il legno è biodegradabile al 100 per cento, ma buttarlo significa comunque sprecare una risorsa riutilizzabile. Inoltre, riciclando si produce un credito ambientale: il carbonio presente nelle fibre legnose si immagazzina in un nuovo prodotto e quindi non viene rilasciato nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica e gas metano. In ultimo, si contribuisce alla salvaguardia del patrimonio boschivo e, di conseguenza, si aumenta la capacità globale di assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera. Dal legname recuperato si ottengono prodotti per l’edilizia, alla carta o agli imballaggi ma può essere anche trasformato in chips di qualità, cioè in schegge di legno senza impurità che diventeranno materia prima, per esempio, per pannelli truciolari utilizzati nella produzione di mobili e componenti d’arredo. In Italia, l’industria è in grado di riciclare oltre tre milioni di tonnellate all’anno di rifiuti di legno. Un serbatoio economico importante. E se nel 1996 è stato riciclato il 35,8 per cento degli imballaggi dismessi, l’obiettivo di Rilegno è far salire la percentuale al 50 per cento entro il 2002.

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