L’Italia insegue gli Usa

L’Italia è al secondo posto dopo gli Stati Uniti nella produzione di studi clinici sul cancro. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da tre ricercatori italiani, i cui risultati sono stati esposti oggi all’ Ecco 11 -European Cancer Conference di Lisbona. Che attribuisce agli Stati Uniti un terzo della produzione internazionale di scritti scientifici, all’Italia il 9,8 per cento, seguita da Regno Unito, Giappone e dalla Francia. Secondo i parametri utilizzati nello studio, infatti, l’Impact Factor degli scritti del Nord America, ovvero il numero di citazioni di un articolo su altre riviste dopo la sua pubblicazione, è più alto di quelli europei. La ricerca ha considerato solo gli studi riguardanti le tre diverse fasi di sperimentazione clinica e pubblicati tra il 1995 e il 1999 in 25 paesi. Nelle prime due fasi si valutano sicurezza e efficacia di nuovi composti e molecole, mentre nella terza si verificano gli effetti su larga scala. Lo studio ha così evidenziato che la maggioranza degli studi alla fase uno e alla fase due è stata pubblicata negli USA, mentre all’Europa va la palma per l’ultima fase. Questa differenza conferma gli Stati Uniti come il più ricco serbatoio per la biomedicina e la biotecnologia. Come si spiega però la posizione dell’Italia all’interno della classifica? “Probabilmente con il fatto che il nostro paese ha più medici di molte altre nazioni sviluppate coinvolti nella ricerca sul cancro”, spiega Francesco Grossi dell’Università di Udine, uno dei ricercatori che ha condotto lo studio. (r.p.)

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