Lo smartphone che ci riconosce dalle orecchie

Si chiama Bodyprint. È una nuova tecnologia messa a punto negli Yahoo! Labs in grado di trasformare i display touchscreen di smartphone tablet in scanner biometrici. Con Bodyprint, sarà possibile sbloccare i dispositivi sfruttando il gesto più ovvio quando si risponde a una chiamata: avvicinandoli al nostro orecchio. Il sistema funziona con qualsiasi device: non servono i costosi sensori ad alta definizione fin qui utilizzati per il riconoscimento dell’impronta digitale da aziende come Apple e Google. La tecnologia, tra l’altro, riconosce anche altri parti del corpo, come il palmo della mano o le falangi.

Si tratta dell’ennesimo passo in avanti verso l’idea di “massima usabilità”, che tanto sta a cuore agli utenti, sempre più intenzionati a spendere meno tempo possibile per attivare i propri device e accedere alle proprie applicazioni, e pronti a premiare le aziende in grado di fornirgli strumenti di accreditamento della massima semplicità. C’è, però, un rovescio della medaglia.

L’adozione di questi sistemi ha però come immediata conseguenza l’acquisizione da parte delle aziende private di dati personali estremamente sensibili, quali appunto quelli biometrici. Difficilmente saremmo disposti a consegnare queste informazioni allo stato, ma, come il successo dei sistemi basati sull’utilizzo delle impronte digitali hanno dimostrato, quando si tratta migliorare la nostra esperienza come utenti, la tolleranza diventa immediatamente più alta.

Il risultato è che sempre più imprese private avranno a disposizione informazioni in grado di identificarci per certi versi meglio di quanto non potranno fare i governi, e con un alto grado di precisione: i risultati dei test eseguiti dal team di sviluppo Yahoo dicono infatti che l’accuratezza di Bodyprint nell’identificare il corretto utilizzatore raggiungere il 99,52%.

Credits immagine: Janitors via Compfight cc

Questo articolo è stato prodotto in collaborazione con il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

 

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