Lo strano caso della pioggia di meteore attesa a fine maggio

le stelle cadenti

Si chiamano Tau Ercolidi e potrebbero essere la new entry del 2022 tra gli sciami di meteore annuali. Questa pioggia meteorica è attesa da tanto tempo dagli astronomi, quasi un secolo, ma ci sono diverse variabili in gioco che potrebbero influenzarla: potrebbe rivelarsi uno spettacolo mozzafiato oppure finire in niente. Vada come vada, per i cacciatori di stelle cadenti in Italia ci sarebbe comunque poco da vedere perché il picco si presenterebbe verso le 7 del mattino, col Sole già alto nel cielo.

Meteore, un fenomeno non così raro

Le meteore non sono così rare, spiega Bill Cooke, capo del Meteoroid Environment Office della Nasa. In qualsiasi notte dell’anno, nelle giuste condizioni, è possibile vedere dalle 2 alle 8 stelle cadenti in un’ora. Le sfuggenti scie luminose che attraversano il cielo, infatti, altro non sono che detriti e polveri spaziali che entrano nell’atmosfera terrestre, bruciando fino a consumarsi. Quando però la Terra, percorrendo la sua orbita, incrocia la scia di detriti lasciata dal passaggio di una cometa, la frequenza delle meteore aumenta molto, dando luogo a quegli spettacoli del cielo che tanto ci affascinano.

È quello che dovrebbe succedere tra il 30 e il 31 maggio prossimi: secondo le previsioni il nostro pianeta attraverserà l’orbita della cometa 73P/Schwassmann-Wachmann, anche nota come SW3, intercettando i suoi detriti.

La cometa SW3

La storia SW3, però, è un po’ particolare. È stata scoperta nel 1930 dagli astronomi Friedrich Carl Arnold Schwassmann e Arno Arthur Wachmann per puro caso, mentre analizzavano immagini e dati di asteroidi, ed è sempre stata assai poco luminosa. Proprio per questo, nonostante la sua orbita attorno al Sole duri solo 5,4 anni, dal momento della scoperta al successivo avvistamento è passato quasi mezzo secolo. Poi nel 1995 è cambiato qualcosa e la cometa è diventata circa 600 volte più luminosa, visibile anche a occhio nudo. Il motivo? Il nucleo ha cominciato a frantumarsi e a lasciare una coda di detriti.

Pioggia di meteore: questione di velocità

Questo però potrebbe non bastare perché nei nostri cieli si verifichi una pioggia di meteore. Il fattore determinante sarà la velocità dei detriti e gli scienziati non possono fare previsioni a riguardo. “Sarà un evento ‘o tutto o niente’”, commenta Cooke. “Se i detriti provenienti da SW3 viaggiano a più di 220 miglia orarie (circa 354 chilometri orari, ndr) quando si separano dalla cometa, allora potremmo vedere una bella pioggia di meteore”. A velocità di espulsione più basse, invece, non si vedrà proprio nulla.

Tau Ercolidi

Ipotizzando che lo sciame meteorico si verifichi davvero, il picco sarà visibile nella notte tra il 30 e il 31 maggio. Ma non tutti lo vedranno. I cieli migliori saranno quelli del Nord e Centro America, rivolgendo lo sguardo verso Arturo, la stella più luminosa della costellazione di Boote (e non verso quella di Ercole, come suggerirebbe il nome dello sciame, perché l’orbita della cometa è stata deviata dalla gravità di Giove). In Europa, probabilmente, non si vedrà quasi nulla: l’eventuale picco, infatti, è atteso quando il Sole sarà ormai alto nel cielo (per la precisione alle 7:00 in Italia).

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