Il mistero della ruggine sulla Luna. Da dove viene?

A oltre 50 anni dall’Apollo 11 la Luna continua a celare molti misteri. Analizzando i dati raccolti dal Moon Mineralogy Mapper (o M3) dell’orbiter indiano Chandrayaan-1, gli scienziati hanno appena scoperto che sulla superficie del nostro satellite ci sarebbe della ruggine, per la precisione dell’ematite. Peccato che non dovrebbe essere possibile in assenza di acqua liquida e ossigeno, indispensabili per l’ossidazione del ferro contenuto nelle rocce lunari. La sconcertante rivelazione, insieme a una possibile spiegazione, è pubblicata sulle pagine di Science Advances.

Ruggine lunare

L’ematite è un ossido di ferro (Fe2O3), una molecola che si forma in un processo di ossido-riduzione cioè una reazione in cui un elemento perde elettroni (si ossida) a favore di un elemento più reattivo (che si riduce).

Perché la reazione possa avvenire, spiega Shuai Li dell’Università delle Hawaii e principale autore della ricerca, insieme al ferro ci devono essere ossigeno e acqua liquida. E sulla Luna queste condizioni, apparentemente, non ci sono: i dati raccolti dai numerosi strumenti che abbiamo mandato sul satellite per indagarne la natura indicano che nei crateri del suo lato nascosto c’è ghiaccio, non acqua allo stato liquido; la Luna, poi, non ha un’atmosfera e l’ossigeno è presente solo in tracce. Oltretutto il nostro satellite è per la maggior parte del tempo esposto all’azione del vento solare, che trasporta idrogeno: in pratica dal Sole provengono elettroni che rendono ancora più difficile il verificarsi di reazioni di ossidazione.

Come dunque è possibile che il ferro delle rocce lunari si sia arrugginito? Un bel grattacapo per Li, che per avere conferma delle sue deduzioni – per essere sicuro che si tratti di ematite, insomma – si è rivolto agli scienziati delJpl della Nasa (in cui, tra l’altro, è stato realizzato l’M3). Nessun errore, pare: tocca scervellarsi per risolvere il mistero.

(Foto: ISRO/NASA/JPL-Caltech/Brown University/USGS)

Forse è colpa della Terra

Gli scienziati offrono una possibile spiegazione. Sulla Luna, malgrado non ci sia atmosfera, ci sono tracce di ossigeno. E il merito – lo ha scoperto nel 2007 l’orbiter giapponese Kaguya – è della Terra: l’ossigeno dell’atmosfera terrestre può viaggiare nella scia del campo magnetico terrestre e raggiungere il nostro satellite. L’idea spiegherebbe anche il perché sembra esserci più ruggine sul lato della Luna rivolto verso il nostro pianeta (anche se i dati dicono che l’ematite è presente anche nell’altro lato).

Sempre la proiezione del campo magnetico della Terra proteggerebbe la Luna dall’azione del vento solare, almeno in un determinato momento dell’orbita (quello che corrisponde alla Luna piena): è quando l’idrogeno non raggiunge il satellite che possono avvenire con maggiore probabilità le reazioni di ossidazione.

Rimarrebbe da risolvere il problema dell’acqua liquida. Secondo gli esperti l’acqua responsabile della formazione dell’ematite non sarebbe quella del ghiaccio nei crateri, ma quelle molecole che si trovano intrappolate nella superficie della Luna o che vengono trasportate dalle polveri che la investono. Gli urti mescolerebbero l’acqua al ferro e favorirebbero la reazione aumentando la temperatura.

Via: Wired.it

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