Spazio

Lunar Cruiser, il rover giapponese per la conquista della Luna

Finalmente ha un nome, quello di Lunar Cruiser. È il rover lunare con equipaggio sviluppato dalla Japan Aerospace Exploration Agency (Jaxa) e dalla casa automobilistica giapponese Toyota, il cui lancio è previsto entro la fine del decennio, presumibilmente nel 2029. Ad annunciarlo sono stati i rappresentanti di Jaxa, che hanno scelto questo nome per un chiaro riferimento al Land Cruiser, il Suv della Toyota, che mira a valori come qualità, durata e affidabilità. “È stato scelto per la sensazione di familiarità che evoca alle persone coinvolte nello sviluppo e nella produzione del prototipo del veicolo, nonché al grande pubblico in generale”, si legge nell’ultima dichiarazione di Jaxa.

Il progetto di Jaxa e Toyota

La scorsa estate Jaxa e Toyota hanno firmato un accordo di ricerca congiunta per sviluppare appunto il Lunar Cruiser, un rover lunare pressurizzato (che permette quindi agli astronauti di non indossare le tute spaziali), caratterizzato dalle tecnologie dei veicoli elettrici a celle a combustibile (Fcev). “Le celle a combustibile uniscono potenza, grazie alla loro alta densità energetica, e rispetto dell’ambiente, perché rilasciano solo delle gocce d’acqua. Sono perciò particolarmente adatte per il progetto di cui stiamo discutendo con Jaxa”, spiega Shigeki Terashi, vicepresidente esecutivo di Toyota.

Il Lunar Cruiser

Quest’anno gli esperti stanno lavorando per mettere a punto parti del prototipo del Lunar Cruiser, che potrebbe per esempio aiutare gli astronauti a esplorare le regioni polari della Luna, alla ricerca di ghiaccio e altre risorse. “Il lavoro in corso prevede l’uso di simulazioni per confermare le prestazioni di dissipazione del calore e della potenza durante la guida, la produzione e la valutazione di prototipi di pneumatici, l’uso della realtà virtuale e la valutazione del layout delle apparecchiature nella cabina di comando del Lunar Cruiser”, raccontano dalla Jaxa.

Come evidenzia il sito Space.com, per mettere a punto nuove strategie in grado di permettere la presenza sostenibile e a lungo termine degli esseri umani sulla Luna e rendere perciò questo ambizioso obiettivo una realtà, servirà quasi certamente una collaborazione internazionale, ad esempio con la Nasa, che sta lavorando per lo stesso scopo con il suo programma Artemis, missione che ha l’obiettivo di far atterrare gli astronauti nel polo Sud lunare, dove nessun uomo si è ancora spinto finora.

Riferimenti: Jaxa

Credits immagine di copertina: Toyota/Jaxa

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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