L’uragano Harvey non si è ancora esaurito, e mentre in Texas si cominciano a contare i danni e le perdite della devastazione, anche gli scienziati statunitensi tirano le prime somme. Harvey, infatti, è stata la prima occasione per collaudare due innovazioni nei modelli matematici che consentono di prevedere il percorso delle tempeste e la loro intensità messe a disposizione dal National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) e dalla Nasa.
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