Malaria, più vicini ad un vaccino

Non sconfiggerà definitivamente la malaria, ma promette bene. Si chiama Mosquirix, è inglese ed è il primo vaccino anti-malaria al mondo a ricevere parere positivo dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Un passo decisivo per la sua applicazione fuori dai confini europei, nei paesi flagellati dalla malattia. Così il farmaco sviluppato dalla società britannica GlaxoSmithKline (Gsk), in collaborazione con la Path Malaria Vaccine Initiative, riaccende la speranza dopo 30 anni di ricerca.

600.000 decessi l’anno, la maggior parte (90%) sono bambini africani, e spesso hanno meno di 5 anni. Sono questi i dati che emergono dai report sulla malaria, una malattia infettiva provocata da quattro diverse specie di Plasmodium, parassita trasmesso dalla puntura delle femmine di zanzara Anopheles infette, capace di resistere ai farmaci e modificarsi rapidamente.

Il nuovo rimedio, finanziato anche dalla Bill & Melinda Gates Foundation, è stato sperimentato in 7 Paesi africani (Burkina Faso, Gabon, Ghana, Kenya, Malawi, Mozambico e Tanzania). E ha dimostrato di riuscire a ridurre di un terzo i casi di malaria nei bambini molto piccoli, fra le 6 settimane e i 17 mesi di età, e di proteggere anche dall’epatite B. I suoi effetti, però, diminuiscono dopo un anno.

Un’efficacia limitata, quindi. La somministrazione del vaccino andrebbe, infatti, necessariamente affiancata all’utilizzo di misure di protezione, come specifici insetticidi e zanzariere. Ma anche se Mosquirix risulta meno efficace di quanto sperato, potrebbe essere un valido alleato per arginare la malaria, che ogni anno conta 200 milioni di persone contagiate.

Per ora l’azienda produttrice si è impegnata a non trarre profitti dalla commercializzazione del vaccino, precisando che è destinato ai bambini africani, e non ai turisti. Infatti il farmaco sarà venduto al costo di produzione più un 5%, che sarà reinvestito per lo sviluppo di una seconda generazione di vaccini sempre più efficienti.

Mosquirix (chiamato anche RTS,S/AS01 e di cui vi avevamo già parlato) però non è stato ancora autorizzato nei Paesi in cui il virus è endemico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), dovrebbe esprimersi il prossimo ottobre e intanto, in una nota, dichiara che Mosquirix “è il principale risultato raggiunto finora per lo sviluppo di un vaccino anti-malaria. I suoi benefici superano i rischi, e possono essere particolarmente importanti per i bambini nelle aree ad alta trasmissione, in cui la mortalità è molto elevata”.

Riferimenti: Ema

Credits immagine: Cdc via wikipedia

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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  • La malaria è una malattia da protozoi, non da virus... facciamo una buona divulgazione!

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