Udito, maangiare sano per continuare a sentire bene

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via Pixabay

Ai tanti – già noti – benefici di una dieta sana, sta per aggiungersene un altro: sentire meglio con le orecchie. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston, infatti, ha esaminato la relazione fra tre diversi regimi alimentari, giungendo alla conclusione che una dieta sana riduce la probabilità di soffrire di perdita dell’udito nel sesso femminile.

I ricercatori hanno esaminato le abitudini alimentari di quasi 82 mila donne di età compresa tra i 25 e i 44 anni all’inizio dello studio, nell’arco di oltre due decenni, monitorandole ogni quattro anni tramite un questionario per determinare l’associazione fra il punteggio e il rischio di perdita uditiva. Il campione era stato suddiviso secondo tre tipologie di dieta: quella mediterranea – olio extravergine di oliva, cereali, legumi, ortaggi, frutta, noci, pesce e moderata assunzione di alcol – la “DASH” contro l’ipertensione (Dietary Approaches to Stop Hypertension) – ricca di frutta e verdura e latticini a basso contenuto di grassi e di sodio – e infine valutando l’aderenza delle altre partecipanti ai criteri dell’AHEI-2010 (Alternate Healthy Eating Index 2010), una “buona alimentazione” secondo linee guida made in USA.

La ricerca si è concentrata sull’assunzione dei singoli nutrienti come vitamine, minerali e acidi grassi associandoli allo stato dell’udito e cercando di esaminare prospetticamente i tre approcci dietetici. I risultati pubblicati su The Journal of Nutrition mostrano che l’aderenza a un regime alimentare sano (mediterraneo o a basso contenuto di grassi e di sodio) è inversamente proporzionale al rischio di perdita dell’udito, così come anche un alto punteggio ottenuto con l’AHEI-2010. In particolare, sottolineano i ricercatori, le donne che seguivano una dieta il cui piano nutrizionale comprendeva la combinazione di entrambi i regimi alimentari Amed e Dash mostravano un rischio moderato di perdita dell’udito rispetto alle donne la cui dieta era basata solo su uno dei due regimi.

La perdita uditiva è un disturbo sensoriale invalidante che colpisce circa 48 milioni di americani e 7 milioni di italiani. Le persone con ipoacusia hanno maggiori probabilità di compromettere le attività della vita quotidiana, di avere una peggiore qualità della vita, un rischio più elevato di declino cognitivo e di soffrire di depressione. La perdita dell’udito è spesso irreversibile, pertanto identificare i fattori di rischio è un obbiettivo fondamentale per la propria salute.

“Mangiare bene contribuisce alla buona salute complessiva”, conclude l’epidemiologa Sharon Curhan, primo autore dello studio “e può anche essere utile per ridurre il rischio di perdita dell’udito”.

Riferimenti: The Journal of Nutrion

Articolo prodotto nell’ambito del Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara

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