Chi assume regolarmente marijuana potrebbe rispondere meno all’anestesia, e potrebbe aver bisogno di una sedazione più forte in caso di procedure mediche invasive come un’endoscopia. Per i consumatori abituali di cannabis in alcuni casi potrebbe servire addirittura una dose doppia di farmaci. A dirlo è uno dei primi studi che si occupa di questo tema, troppo poco dibattuto secondo gli esperti. La ricerca è pubblicata su The Journal of the American Osteopathic Association.
I ricercatori hanno considerato i dati clinici di un campione di 250 pazienti, sottoposti a gastroscopia e colonscopia dal 2015 al 2017 in Colorado, dove l’uso ricreativo della cannabis è stato legalizzato. Sia persone che consumavano abitualmente cannabis sia persone che non ne facevano uso. Dai dati è emerso che, in media, chi era un consumatore doveva ricevere una sedazione più potente. I farmaci impiegati sono oppiodi e anestetici ad azione ipnotica. In particolare, la dose di propofol, uno dei medicinali più usati, arrivava fino al 220% (più del doppio). Mentre la dose del fentanyl veniva aumentata in media del 14% e quella midazolam del 20%.
Gli autori dello studio sottolineano la mancanza di conoscenze sull’argomento. Soprattutto perché a fronte di una sedazione più forte potrebbero presentarsi disturbi indesiderati più intensi o frequenti. “Alcuni farmaci sedativi hanno effetti collaterali dose-dipendenti”, spiega il ricercatore Mark Twardowski, primo autore del paper. “Questo fenomeno diventa particolarmente rischioso, considerando che la soppressione della funzione respiratoria è un noto effetto collaterale”.
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Queste problematiche potrebbero riguardare anche il caso dell’anestesia generale, quella utilizzata negli interventi chirurgici veri e propri, almeno stando a quanto riferito dagli anestesiologi interpellati dai ricercatori. Per questo, concludono nello studio, è necessario un aggiornamento, nell’ambito dell’anestesiologia, per affrontare l’argomento, anche a fronte della legalizzazione della cannabis, non solo ad uso terapeutico ma anche ricreazionale, in vari paesi.
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250 candidati al test? E che screening sarebbe??? Una cazzata immonda x avere dati attendibili ci vogliono almeno 20000 persone non 250!!! Assurdi
Paolo, le sfugge forse l'uso del condizionale, sin dall'incipit: "Chi assume regolarmente marijuana potrebbe rispondere meno all’anestesia, e potrebbe aver bisogno di una sedazione più forte in caso di procedure mediche invasive come un’endoscopia". Vale a dire: indizi da verificare con ulteriori studi. Comunque, un motivo in più per non mentire all'anestesista...