Categorie: SpazioVita

Marte, un ambiente adatto alla vita?

Potenzialmente Marte avrebbe potuto ospitare la vita. A suggerirlo è Curiosity, che dopo aver analizzato il campione prelevato dall’interno del pianeta ha rispedito a Terra le prove di un ambiente adatto a sostenere la vita microbica. Così tanto che David Blake, responsabile dello strumento CheMin (Chemistry and Mineralogy) –  quello che insieme al Sam (Sample Analysis at Mars) ha analizzato la roccia perforata – si è sbilanciato a dire: “Si tratta probabilmente del solo ambiente abitabile che in definitiva abbiamo descritto e osservato”, come racconta NewScientist.

Le ragioni di tanto entusiasmo vanno ricercate nei dati raccolti dal rover: zolfo, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e carbonio sono gli elementi identificati da Curiosity. Elementi che costituiscono i mattoni della vita, per come la conosciamo, ma non solo. Quanto infatti osservato nella roccia prelevata dall’interno del pianeta lascia intendere che questi elementi fossero presenti in condizioni tali da supportare la vita, almeno in questa zona del pianeta, ovvero in un un ambiente sufficientemente umido, non particolarmente ossidante, né acido o salato.

Le analisi hanno mostrato che circa un 20% dei materiali raccolti è rappresentato da un tipo di minerali argillosi, come quelli della smectite, che si forma in presenza di acqua non troppo salata, e ancora solfati di calcio che si formano invece in ambienti non acidi. Infine gli scienziati hanno osservato come quella manciata di polvere raccolta dal rover fosse costituita un mix di sostanze con livelli diversi di ossidazione, che costituiscono un gradiente energetico simile a quello che alcuni organismi sulla Terra sfruttano per sopravvivere. “La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante, e mostra coppie di solfati e solfuri che indicano una possibile fonte di energia chimica per i microorganismi”, ha commentato Paul Mahaffy, responsabile del Sam.

“Questa roccia francamente sembra come una cosa che avremmo potuto tipicamente vedere sulla Terra. Abbiamo trovato un ambiente abitabile così benigno e in grado di sostenere la vita che probabilmente se ci fosse acqua e se fossimo sul pianeta, potremmo anche berla” ha invece commentato John Grotzinger, project scientist del rover.

Più cauti invece sono per ora gli scienziati cerca la presenza di anidride carbonica e altri composti a base di carbonio rivelati dal rover, dal momento che non si può escludere del tutto la presenza di una contaminazione della punta del trapano che ha perforato la roccia. Per ora e in attesa di conferme e smentite i ricercatori si godono l’entusiasmo del momento, continuando ad analizzare i dati raccolti da Curiosity in attesa di nuove scoperte. Anche se per un po’ le notizie da Marte saranno messe in stand-by, visto che il pianeta si appresta a passare dietro il Sole e allora le comunicazioni saranno compromesse.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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