Le cellule del tessuto connettivo note come mastociti, giocherebbero un ruolo di primo piano nello sviluppo della sclerosi multipla, malattia che colpisce il sistema nervoso centrale, di cui soffrono più di un milione di persone nel mondo. Fattori genetici e ambientali fanno sì che il sistema immunitario distrugga la guaina di mielina che riveste ed isola tra loro le cellule nervose. “Sinora gli studi sulla sclerosi multipla sono stati focalizzati sui comportamenti delle cellule T, che contengono i citocondri, cioé le proteine che regolano la comunicazione tra cellule immunitarie”, spiega Melissa Brown, capo del team di patologi dell’Università di Emory che ha condotto lo studio. I ricercatori, invece, hanno riscontrato un’alta produzione di citocondri anche nei mastociti presenti nel sistema nervoso centrale. Ed è proprio nel cervello che verrebbero prodotti gli enzimi – in particolare proteasi- che corrodono la mielina. “I mastociti potrebbero inoltre essere responsabili del rilascio di sostanze – le istamine – che, dilatando i vasi sanguigni, aprirebbero le porte all’invasione delle cellule T”, afferma la Brown. Resta da capire se i trattamenti già utilizzati per le patologie respiratorie, come asma ed allergie in cui sono implicati i mastociti, siano utili anche per la sclerosi multipla, o se dovranno essere modificati per intervenire nel sistema nervoso centrale. (v.p.)
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