Meningite: funziona il vaccino che non teme il caldo

Il progetto “Vaccino contro la meningite” (Mvp) stabilito nel 2001 dall’Oms e dall’associazione non-profit Path sta dando risultati promettenti. In uno studio pubblicato su Vaccine i ricercatori descrivono la prima campagna di vaccinazione di massa condotta in Africa con un vaccino che non richiede refrigerazione continua, ma che può essere mantenuto a temperatura ambiente fino a 39°C. Questo permette non solo di raggiungere regioni remote disperse in mezzo alla foresta, che sarebbero difficilmente accessibili con mezzi di trasporto refrigerati, e di vaccinare una porzione molto maggiore della popolazione, ma secondo le stime economiche riportate nel Bulletin dell’Oms, anche di ridurne il costo di circa la metà.

La meningite da meningococco è un’infezione batterica spesso fatale che colpisce milioni di persone nella regione settentrionale dell’Africa compresa tra Senegal ed Etiopia, nota come “cintura della meningite”. Ogni anno durante la stagione secca in questi paesi si scatenano epidemie che causano migliaia di morti. Tra queste le più gravi sono state quelle del 1996 e 1997, che hanno colpito oltre 250,000 persone e ne hanno uccise almeno 25,000. Non solo, i sopravvissuti a questa devastante malattia soffrono a causa di diverse patologie, tra cui sordità, epilessia e ritardo mentale.

Per trovare una soluzione a questo enorme problema, l’Oms in collaborazione con Path ha testato e valutato l’efficacia di un vaccino anti-meningite chiamato MenAfriVac, sviluppato presso il Serum Institute in India, specificamente contro il ceppo A della malattia, il più comune nelle zone endemiche africane. Nonostante l’efficacia del vaccino, però, i risultati finora sono stati limitati soprattutto a causa di problemi dovuti al trasporto, che richiede temperature comprese tra 2 e 8°C. 

In uno studio pilota effettuato in Benin a novembre del 2012, l’Oms e le autorità di regolamentazione indiane hanno autorizzato per la prima volta il mantenimento di MenAfriVac al di fuori della cosiddetta “catena del freddo”. Infatti, il vaccino poteva essere conservato per quattro di giorni a temperatura ambiente fino a un massimo di 40°C, purché protetto dall’esposizione alla luce del sole. La campagna di vaccinazione di massa di 10 giorni è stata condotta nelle regioni rurali dello stato del Benin, e ha coinvolto 150,000 persone in 150 villaggi. Solo nove dosi del vaccino sono state scartate a causa di esposizione a temperatura ambiente per più di quattro giorni, ma in nessun caso la temparatura è stata superiore a 40°C. 

I risultati di questo programma hanno dimostrato che il vaccino funziona e rimane attivo e sicuro anche se non è continuamente refrigerato; infatti, grazie alla vaccinazione, nel 2013 non è stato riportato nessun caso di meningite in tutto il paese.

Molto soddisfatto di questo nuovo programma è stato anche il personale medico che somministrava la vaccinazione, in quanto il peso da trasportare era notevolmente ridotto, e non era necessario tornare al centro medico per sostituire i ghiaccioli per i frigoriferi portatili. In questo modo gli addetti ai lavori riuscivano a raggiungere regioni molto remote e vaccinare un numero più elevato di persone.

Dal confronto con una campagna di vaccinazione di massa con MenAfriVac effettuata in Ciad nel 2011, gli autori hanno calcolato che i benefici economici di un vaccino conservato temporaneamente fuori dalla catena del freddo potrebbero essere importanti. Infatti, secondo le loro stime, per un vaccino conservato a temperatura ambiente per quattro giorni, il costo si riduce della metà (ossia si passerebbe da 0.24 a 0.12$ per persona), non solo grazie alla diminuzione dei costi di mantenimento di frigoriferi e congelatori, ma anche per la minore richiesta di personale per il trasporto, di elettricità e di carburante.

Secondo David Kaslow, vice presidente di Path, i risultati di questi studi dimostrano che è possibile trasportare i vaccini anti-meningite senza doverli necessariamente mantenere a basse temperature durante l’intero tragitto e questo permette di immunizzare le popolazioni più a rischio che vivono in regioni remote e raggiungibili solo a piedi. Da quando MenAfriVac è entrato in uso nel 2010 più di 150 milioni di persone di età compresa tra uno e 29 anni sono stati vaccinati e i casi di meningite alla fine del 2013 erano i più bassi registrati negli ultimi dieci anni. Si prevede che entro il 2016, oltre 250 milioni di persone in 26 paesi della “cintura della meningite” dovrebbero essere vaccinate e protette.

“Inoltre”, come spiega Michel Zaffran, coordinatore del programma di immunizazione dell’Oms “le implicazioni di questo studio vanno oltre il vaccino della meningite; infatti, l’approccio usato per il trasporto e la conservazione di AfriMenVac potrebbe essere usato anche per altri vaccini, come quello per la febbre gialla o per il colera, malattie endemiche in molti paesi africani che causano tutt’oggi migliaia di morti”.

Riferimenti: Meningitis Vaccine Project

Credits immagine: Teseum/Flickr

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here