Meno piante, meno api

La biodiversità delle api e delle piante selvatiche sta diminuendo di pari passo. Lo afferma un team di studiosi britannici e olandesi su Science, presentando un’analisi dei dati raccolti per quasi un secolo dagli osservatori appassionati dei due paesi. Alterazioni dell’habitat naturale, cambiamento climatico e moderne tecniche di agricoltura sono tra le principali cause di questo fenomeno, le cui conseguenze risultano molto evidenti in Olanda e Gran Bretagna. Questi sono infatti paesi in cui l’agricoltura fortemente intensiva, e quindi l’uso di pesticidi, la disidratazione del terreno e l’accumulo di azoto, hanno portato a una co-selezione delle specie di api e di piante. “Le api che impollinavano solo certe specie di piante e, viceversa, specie di piante che dipendevano solo da certe api non sono riuscite a sopravvivere” spiega Koos Biesmeijer, dell’Università di Leeds. Al contrario, le specie più flessibili agli adattamenti sono sopravvissute: lo dimostra il fatto che in Gran Bretagna le specie di api che sono aumentate negli anni Ottanta sono quelle tuttora più diffuse e che le piante che sfruttano il vento o l’acqua per l’impollinazione continuano a diffondersi. I ricercatori hanno posto poi particolare attenzione alle hoverfly, mosche con due ali della famiglia dei Sirfidi, che mostrano invece un andamento diverso in Gran Bretagna, dove sono rimaste costanti, e Olanda, dove registrano un lieve incremento. Infatti, pur essendo insetti impollinatori, le hoverfly sono meno esigenti delle api e non dipendono esclusivamente dal nettare nello stadio larvale. (a.p.)

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