Meno ricerca, più difesa

Sbagliava chi si attendeva un nuovo, forte impulso alla ricerca scientifica nella proposta di budget per il 2005 presentata questa settimana dal presidente americano George W. Bush. L’aumento degli investimenti rispetto all’anno precedente non supera il cinque per cento, per un totale di 132 miliardi di dollari per l’intero settore ricerca e sviluppo. Enti di ricerca come i National Institutes of Health e la National Science Foundation saranno costretti a tagliare parte dei loro programmi per far tornare i conti. La gran parte degli incentivi andranno alla ricerca nel settore militare. L’obbiettivo non è tanto l’innovazione nel campo degli armamenti, quanto la protezione dai rischi del terrorismo. Su un incremento totale di 2.6 miliardi di dollari negli investimenti per gli Nih, 1.7 sono destinati al settore della “biodifesa”, quello che studia gli effetti delle armi biologiche e le possibili contromisure. La National Science Foundation, che gestisce la maggior parte dei fondi destinati alla ricerche non biomediche, vede il suo budget aumentato solo del tre per cento, molto al di sotto delle attese, dopo che una legge del 2002 aveva raccomandato un incremento del 50 per cento in cinque anni. L’ufficio scientifico del Department of Energy, che finanzia quasi tutta la fisica americana, ne esce addirittura con un decremento del due per cento rispetto al budget 2004. Ancora all’ultimo posto nell’impegno americano per l’innovazione scientifica il tema ambiente, con un taglio dei fondi dell’Environmental Protection Agency del 12 per cento. (f.c.)

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