A confermarlo è stato un ricercatore che ha condotto esperimenti durante la Guerra Fredda: per studiare gli effetti delle radiazioni nucleari sull’organismo umano gli scienziati britannici hanno utilizzato cadaveri di bambini e di adulti di Hong Kong, allora colonia inglese. Così almeno riporta il South China Morning Post di ieri. La rivelazione ha la firma di Lawrence Culpa, il responsabile del “Project Sunshine”, progetto nato nel 1955 in occasione dell’appello di Willard Libby, ricercatore all’Università di Chicago, che invocava la disponibilità di cadaveri su cui poter studiare l’impatto della bomba atomica. L’articolo sul quotidiano cinese segue quelli apparsi su alcuni giornali inglesi nelle scorse settimane che denunciavano la spedizione di circa sei mila cadaveri di neonati e bambini da ospedali di Australia, Canada, Hong Kong e Sud America verso Stati Uniti e Gran Bretagna. Un’operazione clandestina che avveniva all’insaputa dei genitori dei piccoli e durata più di 15 anni. Incalzato dal giornalista, Culpa smentisce un coinvolgimento del governo inglese e parla di un’organizzazione nata fra dottori sulla base di rapporti personali. (l.g.)
Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più