Si chiama Erg Chech 002 (EC 002), pesa in tutto trentadue chilogrammi ed è (era) un asteroide sui generis, i cui resti sono stati scoperti nel Sahara lo scorso anno e oggi analizzati in dettaglio da un team di ricercatori che presentano i loro risultati su Pnas. Secondo gli esperti il meteorite EC002 deriva da un protopianeta (ovvero un pianeta ancora in fasce) risalente agli albori del Sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa. Rappresenta la più antica roccia vulcanica mai scoperta, e permette di alzare il velo su qualcosa poi scomparso. Perché la maggior parte degli asteroidi e delle meteoriti è diversa.
La storia del meteorite EC002 comincia come accennato nel Sahara, ad Adrar, in Algeria, ed è fatta da tanti piccoli sassi a grana grossa, sui toni del marrone, del beige, del giallo e del verde. Ma a essere interessante sono soprattutto la composizione e l’età di questo oggetto (e la natura del corpo da cui ebbe origine). Le analisi degli isotopi di alluminio e magnesio hanno mostrato che EC002 è un esempio di roccia vulcanica che cristallizzò circa 4.565 miliardi di anni fa, di fatto la più antica mai scoperta e analizzata finora (il primato finora spettava alla NWA 11119: un meteorite che arriva dalla Mauritania, di poco più giovane). Risale dunque agli albori del Sistema solare, e secondo le stime dei ricercatori si sarebbe cristallizzato a partire da un magma alla temperatura di circa 1200°C.
EC002 è una roccia vulcanica ricca in silice, un’andesite. Protopianeti con croste di andesite, scrivono i ricercatori, erano piuttosto frequenti nel Sistema solare primordiale, eppure la maggior parte delle rocce vulcaniche di vecchi corpi celesti analizzate sono basaltiche (un tipo di roccia vulcanica a minor contenuto di silice). Non solo per le meteoriti, si legge nel paper, ma anche gli oggetti nella fascia degli asteroidi oggi. L’ipotesi è che i corpi da cui originarono rocce come EC002, i primi protopianeti, siano andati distrutti o inglobati in altri pianeti rocciosi. Rendendo scoperte come EC002 qualcosa di “eccezionale“.
Riferimenti: Pnas