Mezzi di trasporto per cellule

    Le cellule destinate a ricostruire gli organi danneggiati avranno un nuovo “mezzo di trasporto” che consentirà ai medici di agire direttamente sui tessuti. I ricercatori dell’Università di Delaware (Usa) hanno messo a punto un nuovo biogel a bassa viscosità che può essere riempito con cellule o farmaci, per poi essere iniettato nel corpo del paziente. Il biomateriale, denominato Max8, si irrigidisce a contatto con i tessuti e funziona come una sorta di serbatoio, rilasciando gradualmente il suo contenuto. La ricerca, condotta da Joel Schneider e Darrin Pochan, è stata pubblicata dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).

    Gli idrogel sono normalmente costituiti da reti di polimeri (lunghe catene di molecole) e la loro struttura porosa consente alle cellule di passarvi attraverso. I peptidi ideati da Schneider e Pochan sono formati da 20 aminoacidi, uniti in modo da originare catene corte. Sei anni fa, i due ricercatori avevano già brevettato, sotto il nome di Max1, un idrogel capace di prendere forma autonomamente. Queste molecole, infatti, sono in grado di ripiegarsi e assumere determinate forme a seconda degli stimoli che ricevono. Questi tipi di polimeri sono stati utilizzati  finora solo per le lenti a contatto morbide.

    Max8, ovvero l’ottava modificazione del peptide originario, è stato sintetizzato per incapsularvi cellule vive e dai test risulta che, iniettato con una siringa in tessuti ricostruiti in vitro, il biomateriale non provoca alcuna alterazione delle cellule. I ricercatori sperano che, una volta entrato nel corpo del paziente, il gel potrà traghettare cellule come fibroblasti e osteoblasti, che servono per la ricostruzione dei tessuti connettivi e ossei.

    (s. m.)

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