Mostri fossili riemergono dall’acqua: una miniera di ittiosauri e plesiosauri

Un gruppo di paleontologi del Museo di storia naturale dell’Università di Oslo ha scoperto fossili marini giganti di 150 milioni di anni fa. Il ritrovamento è avvenuto in una zona remota di Spitsbergen, la più grande delle isole Svalbard, tra la Norvegia e il Polo Nord in una roccia sedimentaria chiamata schisto nero. Si tratta di due specie di rettili marini estinti: i plesiosauri e gli ittiosauri, i più grandi predatori dei mari del periodo Giurassico.

Mostri marini giganti: plesiosauri e ittiosauri

Il plesiosauro aveva una fisionomia simile a quella attribuita al mostro di Loch Ness, mentre l’ittiosauro si presentava come i delfini moderni, con l’aggiunta di una modesta coda che fungeva da pinna. Degli ittiosauri esistevano due specie: una con la testa piccola e il collo lungo, l’altra con la testa grande e il collo corto, chiamato pliosauro. Proprio un esemplare della specie dei pliosauri è stato ritrovato dai ricercatori norvegesi e battezzato con il nome di “The Monster” a causa della sua enorme mole. Si tratta del primo scheletro completo mai rinvenuto: i denti sono grandi come banane e le vertebre del collo sono della stessa dimensione di un piatto.

Ciò suggerisce che il corpo intero poteva essere lungo circa 8 metri. Oltre al pliosauro sono stati trovati 21 plesiosauri dal collo lungo e sei ittiosauri: un piccolo tesoro, lo definiscono gli scienziati. Sorpresi dall’inattesa scoperta, i ricercatori ritengono che dopo la morte le carcasse si siano pietrificate nel fango dei fondali marini, dove la quantità di ossigeno è talmente bassa da consentire la perfetta conservazione dei fossili. (f.i.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here