Spazio

La Nasa vuole installare una rete WiFi sulla Luna

Se doveste pensare a un possibile ritorno degli esseri umani sulla Luna, quali sarebbero i primi problemi che vi verrebbero in mente? L’atterraggio della sonda? La scelta del sito? La sopravvivenza degli esploratori? Certo; ma la Nasa, sempre un passo più avanti, sta già pensando oltre. In uno studio appena pubblicato, infatti, gli esperti dell’agenzia spaziale statunitense hanno iniziato a indagare la possibilità di installare una rete WiFi sulla Luna, con un duplice obiettivo: supportare la missione Artemis (quella con cui, per l’appunto, la Nasa vuole riportare gli esseri umani sulla Luna) e risolvere i problemi di connettività e accesso alla rete nelle aree più remote del mondo. “Lo studio”, ha commentato Mary Lobo, direttrice del reparto di incubazione tecnologica e innovazione al Glenn Research Center dell’agenzia, “rappresenta una grande opportunità per sviluppare soluzioni alle sfide che dovremo affrontare quando invieremo gli astronauti sulla Luna, con la missione Artemis, e contemporaneamente può aiutarci a superare i problemi di accesso alla rete sulla Terra”.

Per valutare il possibile sviluppo di una rete WiFi sulla Luna, gli autori del lavoro hanno anzitutto “simulato” una porzione della superficie lunare comparandola con un piccolo quartiere di Cleveland. I ricercatori, in particolare, hanno mostrato che installando dei mini router WiFi su circa 20mila pali della luce (o strutture analoghe) del quartiere si darebbe un comodo accesso alla rete a ogni casa e a ogni residente della zona. Inoltre, gli scienziati hanno calcolato che, se si riuscisse a posizionare i ripetitori a una distanza di non oltre 70 metri l’uno dall’altro, una casa di quattro persone potrebbe avere una connessione di circa 7,5 megabit per secondo in download, un servizio, dicono gli autori, “che consentirebbe agli utenti di svolgere con tranquillità attività come compiti per casa, home banking, shopping, accesso alle notizie. Non sarebbe sufficiente, invece, per lo streaming in 4K o per giocare online”, attività che comunque sembra improbabile – almeno per ora – possano essere svolte sul suolo lunare.

“I risultati di questo studio”, si legge ancora nel paper, “potranno essere utilizzati come base per la pianificazione di una rete WiFi lunare. Naturalmente, ci sono da risolvere altre sfide, tra cui adattare l’equipaggiamento necessario a un ambiente estremo in termini di polvere e temperature”. Sebbene si tratti di un lavoro ancora in fase concettuale, la Nasa auspica che lo studio possa essere utile, nel futuro prossimo, a migliorare l’accesso a internet nelle comunità urbane più periferiche. Più avanti si penserà anche alla Luna.

Credits immagine: Nasa

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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