Nasa, Lhc, musei: i Pokémon sono ovunque

Pokémon
(Immagine: Max Ruhermund)
Pokémon
(Immagine: Max Ruhermund)

I Pokémon sono tra noi. Lo sono dal 1996, quando nacque l’omonimo cartone animato. Ma adesso ancora di più: le creature hanno invaso il mondo grazie a Pokémon GO, l’applicazione della Pokémon Company che permette di rilevare con lo smartphone le 151 specie di Pokémon esistenti. Stando alle immagini caricate nei social network, i mostriciattoli si sono diffusi ovunque, anche nei luoghi più sorvegliati. Senza risparmiare, naturalmente, le roccaforti della scienza. Sono stati avvistati, per esempio, al Johnson Space Center della Nasa, a Houston, in Texas, dove gli scienziati hanno messo in allerta i giocatori del mondo segnalando la bellezza di 18 mostriciattoli nelle vicinanze del centro.

E ancora: le attività del Mathias Lab allo Smithsonian Environmental Research Center, nel Maryland, sono state interrotte dall’attacco di uno Spearow (un uccellaccio molto dispettoso). In quel centro vengono eseguiti delicati esperimenti di biogenomica, biologia della conservazione e altri campi di ricerca affini. I Pokémon hanno trasformato il Jet Propulsion Laboratory della Nasa in una palestra, controllata da un allenatore di livello 11 con un potentissimo esemplare di Vaporeon. Le palestre servono per allenare i mostriciattoli e farli diventare più forti.

Un Caterpie (animaletto simile a un bruco) è stato rinvenuto all’Arizona Science Center, a Phoenix, davanti alla Mostra degli Insetti Giganti. Qui il motivo della visita sembra evidente, visto che il Pokémon è un insettoide lungo circa 30 centimetri. Fonti interne alla Univertity of California, a Los Angeles, riferiscono che uno studente ha catturato un paio di piccoli mostri mentre girovagava tra le sale dell’università. Nella struttura è presente la famosa macchina che inviò il primo storico messaggio via internet nel lontano 1969. I Pokémon non sono affatto stupidi.

Anche in Europa ci sono stati degli avvistamenti. Un fisico che lavora al Lhc del Cern, a Ginevra, si è accorto che il rivelatore Atlas è diventato un Pokéstop. I Pokéstop sono delle tappe localizzate geograficamente in cui si possono ricaricare le Pokéball (le sfere per catturare i Pokemon), le pozioni e altri strumenti da mettere nello zaino virtuale. Ancora non sappiamo quanti Pokémon abitino i tunnel del Lhc, ma potrebbero essere centinaia.

Forse, i Pokémon sono arrivati anche nello Spazio, sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Ma non lo sapremo mai: lassù, purtroppo, non possono essere né rivelati né catturati. Lo ha detto proprio il controllo missione in un comunicato: “Spiacenti. Qui gli smartphone servono solo a scopi di ricerca, e non sono connessi a internet”.

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