Spazio

Nasa: la nuova mappa della Terra di notte

Si chiama Black Marble ed è l’affascinante spettacolo del nostro pianeta in veste notturna. A fotografare il panorama quasi da favola delle luci notturne terrestri dallo Spazio ci ha pensato la Nasa: grazie alle immagini del satellite Suomi Npp, dell’agenzia spaziale statunitense e del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), il nuovo atlante notturno della Terra, interattivo e consultabile sul sito della Nasa, ci offre quella che è finora la più accurata e definita istantanea degli insediamenti umani in tutto il nostro pianeta.

A distanza di quattro anni dalla prima mappa notturna (2012), il team di ricerca, coordinato da Miguel Román del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland, ha sviluppato così nuovi software e algoritmi per rendere le luci notturne immagini più chiare, precise e facilmente disponibili: il principale problema delle osservazioni satellitari, infatti, è il riflesso creato dalle diverse fasi della Luna, da fenomeni atmosferici e dalla superficie terrestre stessa.

Il satellite Suomi Npp osserva quasi ogni luogo della Terra tutti i giorni tra l’1:00 e l’1:30 di notte locali, registrando singole strisce verticali di 3mila km da Polo a Polo: il suo strumento principale è il Visible Infrared Imaging Radiometer Suite (Viirs) che rileva fotoni di luce riflessa dalla superficie terrestre e dall’atmosfera in 22 differenti lunghezze d’onda.

“Grazie al Viirs si possono ora osservare e controllare le variazioni di luce sulla Terra causate da tempeste, terremoti e blackout”, spiega Román. “Possiamo monitorare attività umane ricorrenti come l’illuminazione in vacanza e delle migrazioni stagionali, mutamenti economici con urbanizzazioni e emigrazioni. Il fatto che possiamo monitorare tutti questi diversi aspetti delle attività umane delle città è semplicemente sbalorditivo”.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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