Nascita di una stella

Per scoprire come sono nati i primi corpi celesti dobbiamo tornare indietro nel tempo. Una simulazione al computer, sviluppata da ricercatori americani e giapponesi, ci riporta a pochi istanti dopo il Big Bang, 13 miliardi di anni fa, e descrive nel dettaglio il processo di formazione di una protostella, una delle prime fasi nella vita dei corpi celesti. Il modello, basato su processi a livello atomico e molecolare, è stato illustrato su Science.

La ricostruzione conferma l’ipotesi che le polveri, i gas e la misteriosa materia oscura diffusi nell’Universo primordiale si siano attratti reciprocamente per gravità, a causa di leggere variazioni nella loro distribuzione. Sarebbero nate così le protostelle (di massa circa cento volte inferiore a quella del Sole). Sempre per opera dell’attrazione gravitazionale, le stelle neonate si sarebbero poi accresciute, diventando corpi molto più massicci.

Ma per analizzare in modo ancora più dettagliato come le protostelle abbiano accumulato materia, saranno necessari calcolatori più potenti e una maggiore disponibilità di dati. “E’ come se ci trovassimo davanti alle fondamenta di un grattacielo”, dichiara Naoki Yoshida, della Nagoya University, coordinatore dello studio, “e dobbiamo proseguire con gli studi per capire come la protostella si accresce strato per strato e forma una stella massiva”.

“Lo studio della formazione delle prime stelle e la possibilità di confrontare come i corpi celesti si formino in diversi periodi e regioni dello Spazio”, conclude Lars Hernquist, docente all’Harvard University e co-autore del lavoro, “potrebbe fornire nuovi elementi per comprendere l’origine dei pianeti e della vita”. (s.s.)

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